G.I. Joe: La Vendetta
Il team dei G.I. Joe viene accusato di alto tradimento e sciolto. Gli unici superstiti di un'imboscata che ha decimato la squadra dovranno affrontare un complotto ordito dai Cobra, che hanno conquistato il potere negli Stati Uniti. Ma per farlo, avranno bisogno dell'aiuto di Joe Colton, il G.I. Joe originale...
G.I. Joe 3D:
L'action che ti aspetti. Sia detto senza spocchia o connotazione
negativa, ché d'altronde un prodotto del genere punta diretto al
botteghino, senza ipocriti mascheramenti. E, dopo l'esperienza della Nascita del Cobra nel 2009, che quasi doppiò i 175 milioni di budget pur facendo storcere
il naso a molta critica, stavolta la produzione cala molti più assi di
quanti un normale mazzo di carte possa prevedere.
Ritorna Duke, anche se la presenza di Channing Tatum (troppo impegnato altrove) è molto limitata; ritornano gli affascinanti Storm Shadow e Snake Eyes (protagonisti di una sequenza montano-aerea più unica che rara e
costruita in maniera egregia); si sfruttano gli elementi più carismatici
dei muscolari e ironici The Rock e Bruce Willis versione R.E.D.; si addolcisce il mix con Adrianne Palicki ed Elodie Yung, le 'Joe' che tutti vorremmo incontrare; si veste il tutto del 3D che tanti franchise ha salvato nella scorsa stagione.
Ricetta vincente, come dubitarne. Anche se il 3D è tanto capace
di arricchire alcune scene quanto di infastidire nell'insistito
proiettarlo verso lo spettatore e negli scontri più dinamici e
ravvicinati. Per il resto l'aver assolto alla necessaria
presentazione dei personaggi nel primo film, svincola questo da un tale
obbligo lasciandolo libero di concentrarsi su un intreccio da
James Bond del periodo della Guerra Fredda e su un susseguirsi di
scontri e di confronti tra lo street fighter e la serie animata.
I riferimenti son quelli, in fondo, come gli eccessi delle situazioni e
la macchiettizzazione dei personaggi – rigorosamente bidimensionali –
sembrano confermare. L'importante è l'arsenale, una
netta divisione tra buoni e cattivi, le gag da caserma e una retorica
militare da cartoon. E in questo senso non abbiamo dubbi che la missione
avrà esito positivo. Prepariamoci al prossimo capitolo.
di Mattia Pasquini