Cattivi vicini 2
Ora che Mac e Kelly Radner aspettano il loro secondo figlio, sono pronti a fare l'ultimo passo per diventare finalmente adulti: trasferirsi in periferia. Ma dopo aver valutato il vicinato ed essersi decisi a vendere, scoprono che le loro nuove vicine sono un'associazione di studentesse universitarie ancora più fuori di testa di quanto Teddy e i suoi "confratelli" siano mai stati. Stanche di un sistema scolastico restrittivo e sessista, le eccentriche ragazze del Kappa Nu hanno deciso di trasferirsi insieme in una casa in cui poter fare tutto ciò che desiderano. Quando Shelby e le sue "sorelle", Beth e Nora, trovano la casa perfetta non troppo distante dal campus, non tengono conto del fatto che si trovi in una strada troppo tranquilla per i party che hanno intenzione di tenere, epici tanto quelli dei ragazzi. Costretti a rivolgersi a un ex vicino per sconfiggere le nuove vicine, i Radner, insieme ai loro migliori amici Jimmy e Paula, sfoderano il carismatico Teddy come arma segreta. Infiltrandosi nella confraternita femminile e seducendone i membri, il trentenne riuscirà a calare il sipario sulla casa delle Kappa. Ma se pensano che il nemico si arrenderà senza lottare, hanno seriamente sottovalutato il potere della follia e dell'ingenuità della gioventù.
VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Neighbors 2: Sorority Rising
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Universal Pictures Italia
DURATA
92 min.
USCITA CINEMA
30/06/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2016
di Mattia Pasquini
Il film del 2014 era stato un piacevole tuffo nel passato, tra commedie di ben altro carisma e certi teen-movie a tratti demenziali e 'scollacciati'. In fondo si era dimostrato capace di gestire diversi caratteri e toni, sorprendendo a tratti nel gioco delle coppie Byrne-Rogen e Rogen-Efron. Un gioco che in Cattivi vicini 2 non sembra funzionare, quasi si stesse assistendo a poco più di un replay del già visto.
Certo, sorprende leggere di importanti critici statunitensi capaci di definirlo tanto "uno dei più grandi sequel di commedie mai fatto" quanto "un sequel che non avrebbe mai dovuto esser realizzato", e in questi casi molto fa l'immedesimazione nei protagonisti o l'effetto nostalgia per dinamiche e situazioni che possiamo sentire vicine o rimpiante. Qualcosa di possibile più per il pubblico d'Oltreoceano, visto il contesto definito dal sottotitolo: Sorority Rising.
la sostanza è chiara, si passa da una fratellanza di giovanotti ipertrofici e nullafacenti, addicted a sesso, droga e alcool a una sorellanza in cerca di emancipazione e pronta a lottare per i propri diritti, anche contro la famiglia Radner. Questo sulla carta potrebbe anche funzionare, se non fosse che le nuove spine nel fianco sono di ben poco spessore. Tanta motivazione si risolve in fondo nell'organizzare feste per conto proprio, nelle quali non esser considerate carne da macello, a meno di non 'prestarsi al gioco' per interesse (e qui la differenza diventerebbe veramente sottile, volendola definire) o di spacciare marijuana per trovare i soldi per l'affitto.
Sarà stato l'effetto Moretz (con la povera Chloe che continua a non imbroccare un personaggio) o il tentativo di assemblare una commedia che venisse recepita dalle antenne dell'attuale pubblico del genere (anche con una Beanie Feldstein simil Rebel Wilson, ormai una macchietta irritante nel suo esser diventato cliché), ma tutto il resto viene di conseguenza. Come il passaggio dell'Eroe in cerca di se stesso da una parte all'altra della barricata, in una emblematica e allegorica confusione sociale e sessuale che culmina in un apice omo-etero che supera le barriere della banalità e finisce con il trascinare il trio di protagonisti - apprezzati in altre occasioni e nello scorso Cattivi vicini - nel buco nero di una pessima scrittura. E lo spettatore in un crescendo di noia e insofferenza…
Il film del 2014 era stato un piacevole tuffo nel passato, tra commedie di ben altro carisma e certi teen-movie a tratti demenziali e 'scollacciati'. In fondo si era dimostrato capace di gestire diversi caratteri e toni, sorprendendo a tratti nel gioco delle coppie Byrne-Rogen e Rogen-Efron. Un gioco che in Cattivi vicini 2 non sembra funzionare, quasi si stesse assistendo a poco più di un replay del già visto.
Certo, sorprende leggere di importanti critici statunitensi capaci di definirlo tanto "uno dei più grandi sequel di commedie mai fatto" quanto "un sequel che non avrebbe mai dovuto esser realizzato", e in questi casi molto fa l'immedesimazione nei protagonisti o l'effetto nostalgia per dinamiche e situazioni che possiamo sentire vicine o rimpiante. Qualcosa di possibile più per il pubblico d'Oltreoceano, visto il contesto definito dal sottotitolo: Sorority Rising.
la sostanza è chiara, si passa da una fratellanza di giovanotti ipertrofici e nullafacenti, addicted a sesso, droga e alcool a una sorellanza in cerca di emancipazione e pronta a lottare per i propri diritti, anche contro la famiglia Radner. Questo sulla carta potrebbe anche funzionare, se non fosse che le nuove spine nel fianco sono di ben poco spessore. Tanta motivazione si risolve in fondo nell'organizzare feste per conto proprio, nelle quali non esser considerate carne da macello, a meno di non 'prestarsi al gioco' per interesse (e qui la differenza diventerebbe veramente sottile, volendola definire) o di spacciare marijuana per trovare i soldi per l'affitto.
Sarà stato l'effetto Moretz (con la povera Chloe che continua a non imbroccare un personaggio) o il tentativo di assemblare una commedia che venisse recepita dalle antenne dell'attuale pubblico del genere (anche con una Beanie Feldstein simil Rebel Wilson, ormai una macchietta irritante nel suo esser diventato cliché), ma tutto il resto viene di conseguenza. Come il passaggio dell'Eroe in cerca di se stesso da una parte all'altra della barricata, in una emblematica e allegorica confusione sociale e sessuale che culmina in un apice omo-etero che supera le barriere della banalità e finisce con il trascinare il trio di protagonisti - apprezzati in altre occasioni e nello scorso Cattivi vicini - nel buco nero di una pessima scrittura. E lo spettatore in un crescendo di noia e insofferenza…