

Attacco al potere - Olympus Has Fallen

Un piccolo gruppo di estremisti, armati fino ai denti e meticolosamente addestrati, dà il via ad un audace agguato in pieno giorno alla Casa Bianca, oltrepassando l'edificio e prendendo in ostaggio il Presidente Benjamin Asher (Aaron Eckhart) e il suo staff all'interno dell'impenetrabile bunker presidenziale sotterraneo. Il loro obiettivo è quello di mettere sotto scacco l'intera nazione degli Stati Uniti, attaccandoli con le loro stesse armi. Mentre infuria una battaglia campale sul prato della Casa Bianca, l'ex responsabile della sicurezza presidenziale, Mike Banning (Gerard Butler), si unisce alla mischia, scoprendo che è l'unico membro dei Servizi Segreti ancora vivo nell'edificio assediato. Banning usa la sua preparazione e la dettagliata conoscenza della residenza presidenziale per divenire gli occhi e le orecchie del vice presidente Allan Trumbull (Morgan Freeman) e dei suoi consiglieri. Nel momento in cui gli invasori iniziano a giustiziare degli ostaggi minacciando di ucciderne molti di più se non vengono esaudite le loro richieste, Banning, cerca di individuare il giovane figlio del presidente, nascosto da qualche parte all'interno dell'edificio, e salvare il presidente stesso prima che i terroristi possano mettere in atto il loro piano. Quando il numero delle vittime aumenta e il tempo sta per scadere, diventa chiaro che Banning rappresenta l'unica speranza degli Stati Uniti per evitare la catastrofe.

"E' finzione - ripete Aaron Eckhart,
interrogato sulla coincidenza del tema del film con la attuale
situazione politica mondiale - E poi dietro l'attentato c'è una cellula
terrorista e non il governo nord coreano". Innegabile, vista l'uscita in
sala del 18 aprile, non pensare alla concomitante 'Crisi dei missili coreani' che viviamo nei notiziari, ma anche al prossimo venturo film di Roland Emmerich, White House Down.
"Facciamo film sui tempi in cui si vive, e i nostri ci mostrano che
anche le grandi istituzioni non sono sicure" si 'giustifica' Gerard Butler, che da produttore sembra ancora una volta essersi costruito un film su misura, dopo il Quello che so dell'amore diretto da Muccino.
In questo caso però l'esito è migliore, forse per la maggior affinità
con il regista - suo amico da tempo - o per la minor conflittualità, che
evidentemente ha lasciato campo libero al Butler attore, qui Deus ex
machina assoluto in un action movie che rimanda a riferimenti entrati nel cult degli anni '80.
E così, dopo 300, Beowulf e Tomb Raider, l'attore-produttore riesce a vestire anche i panni dell'action hero in un film costruito bene, anche negli eccessi, anche se non sempre sostenibili,
come quelli di un Presidente boxeur o di una sin troppo facile
conquista della Casa Bianca o del controllo sommario dello spazio aereo
più sensibile. Inutile fare la conta di stereotipi o scene e dialoghi da
catalogo che si susseguono, in fondo è nel montaggio di certe sequenze
il pregio principale della credibilità di fondo dell'azione.
L'intrigo internazionale è servito, e i corridoi della residenza
presidenziale sono teatro delle scene più inverosimili di combattimento e
fuga, ricatti e piani malvagi, vendetta e redenzione... ma anche il
divertimento è servito, a patto che sia quello che cercate. In questo
senso preparatevi a vedere soddisfatte le vostre aspettative. E a una
rassegna di bandiere a Stelle e Strisce da manuale di iconografia
patriottica.
di Mattia Pasquini