
Serie TV: ecco i flop più costosi della storia

Terra Nova (2011)
Chi non ricorda Terra Nova? Il tentativo di portare in televisione in formato seriale gli scontri tra dinosauri e umani tipici di Jurassic Park, prodotto da Steven Spielberg, è stato uno dei flop più clamorosi della storia della TV americana recente. 14 milioni di dollari spesi per il pilot e 4 milioni per i seguenti episodi si rivelò un prezzo da pagare troppo alto, rispetto alla media di 7,2 milioni di spettatori. Questo, unito a problemi produttivi vari (come multe sindacali e defezioni dietro le quinte), spinse FOX a calare la mannaia al termine della prima stagione, conclusasi con un cliffhanger che non verrà mai risolto.
Ma Terra Nova non è l'unica serie a essere costata troppo per gli scarsi risultati. Eccone altre...
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Battlestar Galactica (1978)
Ecco un caso in cui il remake di una serie divenne il successo che l'originale non era stato. Nata come una versione televisiva di Star Wars, Battlestar Galactica costò circa un milione a episodio. Il produttore Donald P. Bellisario incolpò la censura televisiva per aver segato le gambe ai concetti più provocatori e violenti della serie. Ma furono gli ascolti calanti a spingere ABC alla cancellazione.

Bionic Woman (2007)
Uscito nel 2007, il remake de La donna bionica avrebbe dovuto essere il trampolino di lancio per la protagonista Michelle Ryan, ma i costi eccessivi (7/8 milioni per il solo pilot), uniti allo sciopero degli sceneggiatori americani, spinsero NBC a sospendere la serie. Fu infine cancellata, in quanto non si riprese mai dal colpo.

Viva Laughlin (2007)
Prodotta da Hugh Jackman, questa serie era il remake americano della britannica Viva Blackpool, un progetto ambizioso di musical seriale. Ma le recensioni la stroncarono e gli spettatori non si materializzarono in un numero abbastanza alto da giustificare il costo del pilot, intorno ai 6,8 milioni di dollari.

FlashForward (2009)
L'ambiziosa serie creata da David S. Goyer (sceneggiatore di Batman Begins) a partire dal romanzo di Robert J. Sawyer era davvero troppo costosa, a livelli di Lost e Terra Nova, per sopravvivere con i pochi spettatori che attirava. Peccato, perché le recensioni erano solide e la serie aveva anche il suo ristretto gruppo di fedelissimi.

Kings (2009)
Creata da Michael Green (American Gods, Blade Runner 2049) e interpretata da Ian McShane, Kings era una rivisitazione moderna del mito di Davide e Golia. Il primo episodio, diretto da Francis Lawrence, costò 10 milioni di dollari, i seguenti 4. Ma solo 6 milioni di spettatori si presentarono puntuali, e NBC tagliò le perdite insieme alla serie.

Camelot (2011)
Un cast che includeva Eva Green, Jamie Campbell Bower e Joseph Fiennes per questa costosa rivisitazione del mito di Re Artù prodotta da Starz. Il costo di ogni episodio si aggirava intorno ai 7 milioni di dollari, troppo per gli ascolti moderati che registrava settimana dopo settimana. Ma furono i conflitti nell'agenda di parte del cast a dare il colpo di grazia.

Marco Polo (2014)
Netflix ci provò a salvare Marco Polo, la serie incentrata sul famoso esploratore veneziano (Lorenzo Richelmy). Dopo i risultati incerti della prima stagione, costata la bellezza di 90 milioni di dollari, ne produsse una seconda. Ma gli spettatori non aumentarono e la serie più costosa prodotta all'epoca dopo Game of Thrones fu cancellata.