
Le serie TV dell'Universo Marvel dalla peggiore alla migliore

In attesa di Luke Cage 2, le serie Marvel dalla peggiore alla migliore
Tra pochi giorni, il 22 giugno, arriverà su Netflix la seconda stagione di Luke Cage. La serie Marvel sul supereroe indistruttibile di Harlem fa parte del progetto "urbano" distribuito da Netflix, che include anche Daredevil, Jessica Jones, Iron Fist e The Punisher ed è confluito nella miniserie The Defenders. Tra alti e bassi, queste serie ci hanno raccontato un lato inedito dell'Universo Cinematografico Marvel, lontano dallo spazio e dagli alti palazzi di Tony Stark e ben più radicato nelle strade di New York.
Tra alti e bassi, appunto. Non tutte le ciambelle riescono col buco e, in attesa dei nuovi episodi di Luke Cage, abbiamo deciso di rivedere le serie Marvel (quelle rigorosamente ambientate nel MCU) per scoprire quali siano quelle promosse e quali quelle bocciate. Seguiteci...
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Inhumans
Una serie talmente terribile che, nel pubblicizzarne l'edizione home video, Marvel e Disney hanno usato l'espressione "La serie completa" invece de "La prima stagione". Forse l'unico caso di serie cancellata senza un comunicato ufficiale ma tramite una svista del marketing. Inhumans avrebbe dovuto raccontare le avventure di una famiglia reale di umani potenziati che vivono sulla luna, creature di Stan Lee e Jack Kirby amatissime dai Marvel-fan. Pareva invece, più che altro, una messa in scena amatoriale organizzata da un fan club di cosplayer. E pensare che è stata girata in IMAX!

Iron Fist
Una serie basata sulle avventure di un supereroe maestro di arti marziali in cui le arti marziali sono eseguite e girate male già perde in partenza. Il vero problema di Iron Fist, tuttavia, sta nella scelta del capo di Marvel Television Jeph Loeb di appiattire tutte le serie Netflix in un vago "realismo urbano" che mal si sposa con leggende di draghi e sette segrete di monaci abitanti di una città magica. Se la Marvel al cinema ha dimostrato di sapersi giostrare tra toni estremamente diversi (vedi Avengers: Infinity War), quella in streaming si è invece chiusa in una nicchia soffocante finendo per darsi la zappa sui piedi. Il risultato è una serie in cui ci sono più riunioni aziendali che calci volanti.

The Defenders
Atteso come l'evento Marvel/Netflix, The Defenders ha invece ampiamente deluso tutti. Gli stessi problemi di Iron Fist si riflettono qui: l'eccessivo realismo imposto dai piani alti soffoca il lato più divertente e sopra le righe dei fumetti di supereroi. E' incredibile che questa goffaggine arrivi dalla stessa compagnia che è riuscita a sposare la fantascienza di Iron Man con il fantasy di Thor.

Agents of S.H.I.E.L.D.
Agents of S.H.I.E.L.D. è partita in sordina, per poi ingranare intorno alla seconda e terza stagione. Ora che la quinta si è conclusa, però, la serie ha decisamente perso smalto e, quel che è peggio, contatto con il più ampio Universo Marvel. Che era un po' il selling point iniziale, l'idea di raccontare il dietro le quinte dei grandi eventi dal punto di vista degli agenti dello S.H.I.E.L.D. impegnati a "gestire" l'interazione tra umani e superumani in un cosmo in espansione. Ma ormai più che un dietro le quinte sembra un deposito di scarti.

Runaways
La serie Hulu basata sull'omonimo fumetto teen Marvel funziona piuttosto bene. La prima stagione è terminata da qualche mese ma il rinnovo c'è già, e questo è indice del buon successo. Attori azzeccati e una scrittura leggera e ben calibrata hanno ottenuto il risultato sperato.

Cloak & Dagger
Cloak & Dagger è una serie basata sulla coppia di supereroi creata negli anni '80 da Bill Mantlo ed Ed Hannigan sulle pagine di The Spectacular Spider-Man. La prima stagione sta andando in onda su Freeform, rete via cavo della ABC, e ha riscosso un buon successo di critica. In particolare, la stampa ha lodato l'alchimia tra i due giovani protagonisti Aubrey Joseph e Olivia Holt, nei panni di due teenager che assumono poteri complementari a New Orleans, nonché una scrittura più sensibile della media e capace di gestire sia le avventure con superpoteri che i dilemmi dell'essere teenager.

Agent Carter
Chiusa purtroppo dopo due sole stagioni, la serie dedicata alle avventure di Peggy Carter nel dopoguerra mescolava con una certa abilità fantascienza, spionaggio e romance. Hayley Atwell, James D'Arcy e Dominic Cooper (nei panni di Howard Stark) guidavano un cast sempre di livello buono/ottimo, capace di muoversi con gusto nelle pieghe di una narrazione che univa nostalgia per un'epoca passata e ironia tipica delle storie Marvel moderne.

The Punisher
Finalmente una versione definitiva del vigilante col teschio Marvel, abbastanza maltrattato al cinema. Jon Bernthal è un Frank Castle perfetto, la violenza c'è, il famoso teschio pure. Manca forse un po' di compattezza e la prima stagione di The Punisher soffre del problema di cui soffrono tutte le serie Marvel/Netflix: tredici episodi sono troppi e costringono gli sceneggiatori a stiracchiare la trama. Ma alla fine The Punisher si fa guardare e ha grandi potenzialità per il futuro.

Luke Cage
La prima stagione di Luke Cage pesca a piene mani dalla blaxploitation anni '70, a partire dalla sigla funky e fino all'ambientazione urbana a Harlem, tra gangster e sbirri corrotti. In mezzo a tutto questo, l'eroe indistruttibile di Mike Colter si muove come un santone che predica il risveglio degli afro-americani e di un intero quartiere contro i corrotti. Anche qui troppi episodi, ma nei momenti migliori (ad esempio il finale) Luke Cage sa conquistare.

Jessica Jones
Una prima stagione fantastica e una seconda non altrettanto memorabile ma comunque buona. Jessica Jones ha il carattere giusto per essere un'eroina seriale memorabile, tormentata ma onesta, rabbiosa ma giusta. E Krysten Ritter sa coglierne tutte le sfumature con grande intensità.

Daredevil
La migliore serie Marvel. Per lo meno se prendiamo in considerazione la prima stagione, perché la seconda già cala un po'. E' un discorso che vale per tutte le serie Marvel/Netflix questo, purtroppo. Diciamo che potremmo anche considerare Daredevil e Jessica Jones a pari merito. Però quella prima stagione, con quel piano sequenza clamoroso, quella violenza grafica inaspettata e quel villain (il Wilson Fisk di Vincent D'Onofrio) è in assoluto uno dei migliori prodotti sui supereroi Marvel, film compresi. Attendiamo al varco la terza stagione, che dovrebbe adattare almeno in parte il ciclo "Rinascita" di Frank Miller e David Mazzucchelli. Se avrà successo ne vedremo delle belle.