
Perché diciamo che è così distante da Twin Peaks? Perché, innanzitutto, manca totalmente lo humour surreale di Mark Frost e David Lynch. E poi Wayward Pines è un luogo molto diverso da Twin Peaks: la seconda era una cittadina tutto sommato normale, in cui accadevano fatti strani. La prima è invece un luogo totalmente bizzarro, in cui tutti sembrano pazzi o comunque complici di una gigantesca cospirazione.
La storia ruota intorno a Ethan Burke (Matt Dillon), agente del Servizio Segreto mandato con un collega nella cittadina dell'Idaho per indagare sulla scomparsa di due agenti. Dopo un incidente d'auto, in cui il collega perde la vita, Ethan si risveglia in un ospedale. Da lì in poi è tutto un succedersi di stranezze sempre più inquietanti, un'escalation che porta rapidamente Ethan a rendersi conto che lì c'è proprio qualcosa che non va, e che forse la cittadina lo sta inghiottendo esattamente come gli agenti che stava cercando.

C'è una scena, verso il finale, in cui Ethan tenta di scappare. Non la vogliamo spoilerare, ma è lì che si coglie uno dei riferimenti principali della serie, o almeno della prima puntata: Il seme della follia di John Carpenter. Ma Wayward Pines rimanda anche molto chiaramente al classico Il prigioniero, con una spruzzata di The Truman Show. E poi, ovviamente, c'è Lost, con i suoi misteri sovrannaturali, le cospirazioni, il rapporto tra “interno” ed “esterno” più complesso di quanto appare, la galleria di personaggi all'apparenza innocui ma in realtà coinvolti in qualcosa di inesplicabile, che sembrano ricalcare neanche tanto sottilmente “gli Altri”.
Insomma, Wayward Pines non è certo originalissima, ma quello che le manca in originalità lo guadagna in tensione. E poi Hodge e Shyamalan sono molto bravi a calibrare i misteri, rivelando quel tanto che basta per far abboccare lo spettatore. Considerando che si tratta di soli dieci episodi, l'investimento di tempo è tutto sommato ragionevole, e il cast da film di serie A – oltre a Dillon, Carla Gugino, Toby Jones, Melissa Leo, Terrence Howard e Juliette Lewis – rende la serie un appuntamento invitante.