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Un laborioso e intricato "Pranzo di Natale"

Un "Pranzo di Natale" che non c'è

Pranzo di Natale

12.12.2000 - Autore: Stefano Finesi
Mai cenone natalizio fu più temuto: i preparativi ossessivi di Sonia terrorizzano le due sorelle, Louba e la giovane Milla, per non parlare del padre, Stanislas, che, pur di defilarsi, è deciso a passare il Natale con Joseph, il suo affittuario. Chi invece sembra tenere alla riunione annuale è Yvette, la madre, a cui è morto da poco il secondo marito, anche lui violinista come Stanislas. Le complicazioni sentimentali sembrano una tradizione di famiglia: Louba è in dolce attesa ma il suo Gilbert, dopo dodici anni di promesse, ancora non lascia la moglie; Sonia, la più snob, è regolarmente tradita dal marito ma si vendica amoreggiando con il fioraio del mercato; Milla è costantemente insoddisfatta, ma sembra aver trovato in Joseph lanima gemella, benché pure lui, a sua volta, abbia ex-moglie e figlioletta a carico. Quando Stanislas, dopo un falso allarme cardiaco, si rincontra con Yvette per una parata di ricordi, veniamo poi a sapere nientemeno che Joseph è un suo figlio illegittimo! La vigilia intanto si avvicina e il cerchio si stringe   Il commento Commedia ben orchestrata, vista lintricata selva di relazioni sentimental-familiari che mette in gioco: la Thompson viene dalla sceneggiatura (tra gli altri: Il tempo delle mele, La Regina Margot) e costruisce il film con notevole perizia, puntellando la narrazione di diversi camera-look in cui i protagonisti raccontano il ricordo di un Natale particolarmente significativo. La nozione stessa di famiglia viene fatta esplodere e quindi declinata in diversi modi, tra seconde nozze incrociate, figli e figliastri, amanti segreti e conclamati, in un turbinio di situazioni che si accalcano rimandando continuamente luna allaltra. Peccato per un finale sgangherato e troppo poco ironico per essere preso sul serio, anche se diverte la trovata di lasciare fuori campo il temutissimo cenone. In cambio viene concessa, allintera famiglia, un Natale apolide, quasi in nome di quelle radici ebreo-russe che fanno etichettare la festa a Stanislas come il compleanno di un piccolo ebreo ambizioso Ottimi tutti gli attori, dalla Fabian, nella parte di Yvette, alla Béart, che per una volta si libera dei panni della femme fatale; senza ovviamente dimenticare Claude Rich, impagabile nel ruolo sornione del vecchio patriarca ancora capace di trasformarsi in irresistibile violinista e seduttore. Una domanda per le menti perverse dei curatori della versione italiana: da dove salta fuori \"Pranzo di Natale, dal momento in cui è evidente che si tratta della cena della vigilia? (la buche del titolo originale indica peraltro il ceppo, da intendersi come albero di Natale ma anche come ceppo familiare).   In sintesi Qualcuno potrebbe bollarvi Pranzo di Natale come quello che mediamente si definisce un film francese, ossia molto parlato, malinconico, ben recitato, vagamente noioso. In realtà ci troviamo semplicemente davanti a una godibilissima commedia dolce-amara, con un grado di sofisticazione e di controllo che al di qua delle Alpi, soprattutto in tempi di orde comiche natalizie, è difficile rintracciare.   Giudizio Da vedere: potreste arrivare, per contraccolpo, a rivalutare le vostre feste e forse anche la vostra famiglia.  
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