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UN BICCHIERE DI RABBIA

UN BICCHIERE DI RABBIA

VHS

29.03.2001 - Autore: Luca Persiani
PROFILO CRITICO Tratto dall\'omonimo romanzo di Raduan Nassar -un breve ma intenso racconto sui temi della sessualità, della repressione politica e dell\'alienazione- il film comincia con una potente e lunga scena di sesso della coppia di protagonisti Julia Lemmertz e Alexandre Borges (insieme anche nella vita), accompagnata da commenti fuori campo dell\'uomo, parole prese di peso dal testo letterario alla base della pellicola. Purtroppo questo momento di amore intenso, sensuale e dal realismo ai limiti dell\'hardcore sembra assorbire tutte le energie del film. Nonostante gli attori ce la mettano tutta nel tirare fuori la rabbia che segue al sesso e che focalizza le profonde differenze sociali e politiche fra i due amanti (lei è ricca e conservatrice, lui di estrazione proletaria e progressista), la stretta osservanza da parte dei dialoghi del film del testo letterario fa piombare improvvisamente lo spettatore dalle calde emozioni dell\'amplesso in un selvaggio testa a testa etico-filosofico, un confronto dialettico difficile e poco interessante da seguire (almeno in questa forma), tanto da risultare quasi anti-cinematografico. \"La ragione non è mai fredda e priva di passione\", dice il protagonista, ma il film non fa nessun tentativo di trasformare le appassionate parole di Nassar in immagini ugualmente stimolanti, e la pellicola diventa uno sfinente dibattito esistenzialista, un verboso battibecco intellettualistico a due che stanca presto, soprattutto nell\'inevitabile confronto con ciò che l\'impressionante prologo prometteva.        
FILM E PERSONE