
L'idea di base di "La Horde" non è molto dissimile da un altro film presentato a Venezia anni fa, l'ormai famigerato "[REC]" di Jaume Balaguero' e Paco Plaza: in un'unità di luogo specifica - in questo caso un grattacielo fatiscente - si consuma la solita battaglia per la sopravvivenza. Dove però il film spagnolo giocava sull'attesa e sulla tensione, i due registi francesi preferiscono puntare sull'effetto più smaccato, costruendo un puzzle visivo e sonoro carico di cinema adrenalinico. La pellicola non si presenta dunque come particolarmente originale, ma si capisce fin dalle primissime scene che è dotato di una sua coerenza estetica interna ed azzecca poi almeno un paio di scene che a livello puramente visivo funzionano molto bene.

"The Horde" poi possiede un nichilismo crudo in alcune caratterizzazioni che le rende abbastanza efficaci quando si tratta di sparare, menare i pugni e pronunciare battutacce ad effetto. Dove invece il film funziona meno è quando vuole stemperare i toni, con l'inserimento di una figura più comica che appare tropo caricaturale se inserita in un contesto "forte" come quello costruito da Dahan e Rocher. Organizzato secondo un discreto crescendo narrativo, il film nella seconda parte sfiora in alcuni momenti lo splatter più forzato, senza però risultare mai eccessivamente caricato. Insomma, affrontando questo lungometraggio come degno prodotto di genere da gustare tutto d'un fiato, il divertimento è abbastanza garantito e soprattutto non troppo dozzinale.
Il film è distribuito nelle sale da Fandango
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