Fate attenzione quando attraversate la strada, non mettetevi
in macchina con sconosciuti che vi offrono un passaggio e diffidate dei tipi
loschi che entrano in un bar senza nemmeno ordinare un bicchiere: Stuntman Mike
è in agguato!
A tre anni da Kill Bill, Quentin Tarantino ci regala un nuovo memorabile
personaggio, protagonista di una pellicola che, come tutte le altre del
regista, è un’esperienza cinematografica.
Proprio
come Jackie Brown o Kill Bill, anche Death Proof è un film
“girl power”. Le bellissime
eroine messe in scena dal regista sono le più forti, capaci di fare qualunque
cosa, e con dei lati comici: in una parola, indimenticabili.
Infine, un amore sconfinato per due classici del cinema
americano, come Bullit (1968) e Punto Zero (Vanishing Point, 1971): quest’ultimo viene rievocato nel bellissimo duello finale in un inseguimento
girato con la stessa automobile, una Dodge Challenger del 1970.
In realtà, Grindhouse ha davvero mantenuto le promesse: la
pellicola è infatti un omaggio a quei “filmacci” di Serie Z, destinati a
divenire dei cult e a resuscitare in home video.
Per questo motivo crediamo che, nonostante il fallimento al botteghino di casa,
i registi Quentin Tarantino e Robert Rodriguez se la ridano e brindino al
successo, per aver compiuto la loro missione personale, mettendo in scena ciò
che veramente amano.


NOTIZIE
Tarantino a prova di morte
Arriva sulla croisette Death Proof, primo capitolo dell'horror Grindhouse. Dietro la macchina da presa Quentin Tarantino che scatena il terrore a 200 miglia orarie!

14.05.2007 - Autore: Pierpaolo Festa