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SHREK
"Shrek"

14.04.2003 - Autore: Maria Stella Taccone
Infrangendo i tòpoi della tradizione favolistica e superando i limiti dell¹animazione al computer di \"Z la Formica\", la PDI/DreamWorks dà vita ad una commedia animata infarcita di fulminanti battute, citazioni cinefile e parodie di favole famose. Straordinario il livello di realismo raggiunto nella resa di luoghi e personaggi dagli animatori e tecnici della Pacific Data Images, realismo che raggiunge il culmine nella figura della Principessa Fiona, dall\'incarnato e dallo sguardo sorprendentemente umani. Ma la pellicola, diretta dagli esordienti Andrew Adamson (creatore di effetti per Batman Forever e True Lies) e Vicky Jenson (disegnatrice di storyboard e sfondi per Hanna-Barbera e Warner Bros), non colpisce tanto per gli effetti (davvero speciali, n.d.r.) ottenuti dai maghi del computer, quanto per lo humour dissacrante e per i modi \'politically incorrect\' degli eroi. Se l\'orco si comporta come un bambino maleducato, (molla con disinvoluta venti e rutti e mette le dita nelle orecchie), la principessa non è da meno (oltre a digerire rumorosamente, si pulisce la bocca con la manica del vestito e non esita a friggere le uova prese da un nido). Quanto al cattivo lo vediamo addirittura lanciare un occhio sotto le coperte, mentre guarda l¹immagine della principessa proiettata dallo specchio parlante.
Pur trattandosi di una commedia animata irriverente, tuttavia \"Shrek\", in linea con quella che è la filosofia di casa DreamWorks, non rinuncia all\'insegnamento morale, esortando grandi e piccini, educati dai media al culto dell¹immagine, a non fermarsi alle apparenze.