
Men in Black: Will Smith ha appena aiutato un'aliena a partorire
Adesso la trilogia di Barry Sonnenfeld è disponibile in un cofanetto DVD edito dalla Sony Pictures Home Entertainment. Uscito nel 1997, il primo film della saga non è invecchiato e, ad oggi, resta il più memorabile – e il più nero – dei tre. Will Smith ci mette tutta la sua carica cool, Tommy Lee Jones l'esperienza. L'attore ruba la scena, un po' come faceva Danny Glover nella serie Arma letale, in altre parole senza di lui non ci sarebbero i Men in Black. Guardarlo in DVD rappresenta anche l'occasione di cogliere anche piccole chicche come Spielberg & Stallone monitorati perché anche loro alieni, e dare un'occhiata più attenta al quartier generale MIB, vera e propria frontiera degli extraterrestri che vogliono passare un periodo sulla Terra. Anche il villain interpretato da Vincent D'Onofrio è il più riuscito di tutta la serie: un buon mix di humour, goffaggine e cattiveria contro la quale non reggono il confronto né la sexy serpe Lara Flynn Boyle né l'evaso spara-crostacei Boris l'animale (Jemaine Clement).

Men in Black II: Tommy Lee Jones nel De-neuralizzatore
Realizzato a cinque anni dall'originale, il sequel è una stanca fotocopia girato così in fretta e così male, tra effetti speciali cheap (forse il cachet delle star era già decuplicato) e pochissime idee mai sviluppate. Un'ora e ventiquattro minuti di pasticcio, con una manciata di momenti divertenti – la scena madre è quella di Tommy Lee Jones smemorato impiegato alle poste, dove tutti i colleghi sono alieni. Improvvisamente ci troviamo davanti a Rosario Dawson in una delle sue prime prove mainstream, innamorata di Will Smith diversi anni prima dell'altro pasticcio Sette anime.

La recensione di Men in Black 3
Di solito i sequel realizzati a una decade di distanza sono operazioni nostalgiche destinate a fallire, eppure Men in Black 3 (disponibile anche in Blu-Ray 3D) è una boccata d'aria fresca capace di reinventarsi ed esplorare il viaggio nel tempo con soluzioni visive vincenti (il primo salto di Smith affiancato dai suicidi del '29) ma qualche passo falso narrativo (tutto il finale pieno di buchi di trama). Il cast si diverte e fa divertire con Josh Brolin in stato di grazia e la sequenza con Andy Warhol che valgono il prezzo del biglietto. Interessante anche il discorso sulle varie strade del destino illustrate da Michael Stuhlbarg in versione "matto da legare".

In attesa che i produttori decidano di spremere fino all'osso la saga - magari ideando nuovi sequel - guardare la trilogia di Men in Black in Home Video è una buona occasione di passare cinque ore in buona compagnia, più all'insegna dei sorrisi che del grande spettacolo. I dischi, che presentano traccia audio 5.1 in italiano e versione originale, sono pieni zeppi di contenuti speciali con dietro le quinte, trailer e commenti dei realizzatori. La cosa migliore, però, sono i tre minuti di blooper del terzo episodio.