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Push - La nostra recensione

Supereroi nuovi di zecca. Dal cinema al fumetto, ecco "Push" bel nuovo film dello "Slevin" Paul McGuigan. Grande ritmo e trovate finalmente originali per un genere sempre più abusato. Da venerdì nei cinema.

Push - La nostra recensione

24.03.2009 - Autore: Andrea D'Addio
Per una volta il percorso è inverso: il cinema inventa supereroi, il fumetto li insegue creando un prequel, su carta, dei personaggi. Chi lo avrebbe mai detto, eppure è così per “Push”, nuovo lavoro dell’acclamato Paul McGuigan (con “Slevin - Patto criminale” è diventato una sorta di autore di culto tra i giovani, alla Guy Ritchie per intenderci), dal quale la DC Comics ha estratto sei episodi che spiegano le origini dei vari protagonisti. E a ben vedere, ci viene da dire. Il mondo inventato dallo sceneggiatore David Bourla è quanto mai interessante.

Ok, i “super-poteri” sono più o meno sempre gli stessi (soprattutto se si pensa ad "X-Men"): c’è chi legge il futuro, chi controlla le menti, chi cura le ferite con un tocco e chi cancella la memoria, ma il modo con cui i vari “mutanti” interagiscono tra loro risulta quanto mai interessante, così come l’ambientazione. A tal proposito McGuigan ha confidato che si è deciso per la piovosa Hong Kong perché rappresenta ciò che Casablanca era nell’omonimo film di Curtiz nel 1942: un luogo in cui nascondersi.

E’ infatti lì che troviamo il “mover” (sposta gli oggetti con il pensiero) Nick Gant, impersonato dall’ex torcia umana dei "Fantastici quattro", Chris Evans. Fugge dai servizi segreti americani che su persone come lui (figli di vittime di progetti genetici nazisti) vogliono fare esperimenti di ogni tipo. Sono loro i cattivi. A dar manforte al nostro eroe arriva la veggente quattordicenne Cassie (Dakota Fanning), mentre da proteggere, ancor più delle loro vite, c’è una valigetta che non deve cadere nella mani sbagliate. Strano, ma vero: il gioco regge. Non solo i vari superpoteri sembrano sempre utilizzati a proposito, ma anche i vari incastri temporali determinati dalle varie predizioni, non sembrano cadere mai in contraddizione. McGuigan di suo ci mette come al solito una gran cura nel montaggio, utilizza al minimo il green screen, optando per veri esterni e, soprattutto, gestisce al meglio gli effetti speciali. Non c’è abuso, né spettacolarizzazione: ogni volta che si ricorre alla straordinarietà dei poteri, c’è un’originale trovata registica: dalle due pistole volanti, fino ai coreografici combattimenti finali, passando per una scazzottata di pugni cinetici, tutto sembra essere visto per la prima volta, anche se non lo è.

McGuigan riesce a dare freschezza ad un genere forse ormai inflazionato, e già questo non è poco. “Push” diventa così un ottimo intrattenimento, un bel concentrato di azione e ironia che comunque sembra richiamare, per atmosfera, storie di William Gibson o film come "Akira". Davvero niente male.

L’appuntamento nelle sale con “Push” è fissato a partire da questo venerdì, 27 marzo. Il film è una distribuzione Eagle Pictures.

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