
Se l’Academy ha giustamente premiato Mo’Nique come attrice non protagonista, avrebbe dovuto mostrare un po’ più di coraggio e regalare la statuetta anche a Gabourey Sidibe, al posto della più didascalica Sandra Bullock di “The Blind Side”. Un premio che invece “Precious” non meritava è quello andato a Geoffrey Fletcher per l’adattamento del romanzo di Sapphire: non che la sceneggiatura del film sia sconclusionata, al contrario. Lo script però si limita a raccontare senza particolari guizzi o invenzioni narrative una storia che ha il sapore del già visto.

Melodramma che non lascia alcuno spazio alla speranza, neppure quando sceglie di mettere in scena i “sogni infranti” della sedicenne protagonista, “Precious” è un film tanto difficile da affrontare quanto emozionante. Non ci troviamo sicuramente di fronte a cinema di facile fruizione, ma vale comunque la pena vedere questo lungometraggio soprattutto per le prestazioni memorabili delle due attrici principali, a cui si affianca un cast di contorno che partecipa con grande adesione ai ruoli (i più attenti riconosceranno anche due star della musica come Mariah Carey e Lenny Kravitz).
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