Nel frullatore: una madre alcolizzata, un marito troppo buono, problemi di comunicazione, una figlia sordo-muta, un'altra morta prima del parto e “piantata” in giardino... il tutto ambientato in una casa isolata su un lago ghiacciato!

Una serie d’idee per giustificare, se possibile, l’azione e la conseguente serie di gambe rotte, ossa spezzate, accoltellamenti, spruzzi di sangue, case incendiate: unico scopo (dichiarato o no) del film. Gli altri messaggi subliminali sono la lotta all’alcool e il razzismo. L’orfana è una splendida bambina educata e gentile che dipinge dei quadri bellissimi e cerca di compiacere i nuovi genitori in tutti i modi… al calare delle tenebre però, anche la bambina rivela il suo lato peggiore. Un film d’ottima fattura tecnica, con il regista catalano evidentemente contento del risultato: una perfetta macchina da box office e un personaggio studiato nei minimi dettagli in perfetta sintonia con lo stile hollywoodiano.

Ci si sofferma a riflettere sul fatto che altri registi di grande talento come Alejandro Amenabar, per esempio, introducono qualcosa di nuovo nel cinema americano e ne ottengono produzioni di più alto livello tecnico e una distribuzione a tappeto, rimanendo però sempre fedeli a sé stessi e restando ben ancorati ad uno stile “spagnolo”, un’impronta culturale che li differenzia dai “tanti”.

“Orphan” è un film che funziona, spaventa e tiene incollati alla poltrona per 123 minuti, cosa non da poco. Per gli amanti del genere è sicuramente una delle migliori uscite dell’anno. Per gli amanti del cinema è un film freddo e dai contenuti opinabili.
La pellicola sarà distribuita nei cinema a partire dal 16 ottobre.
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