
“Machete” non fa eccezione, anzi: è una summa di tutta la poetica del suo folle autore, un richiamo proprio a quei film d'azione con cui lui, come Tarantino, è cresciuto e dei quali si è ampiamente nutrito nelle buie sale dei cinema grindhouse. Rodriguez si è vantato di aver creato la “mexploitation”, con chiaro riferimento a quel filone di pellicole con protagonisti eroi di colore, detto appunto “blaxploitation”. Bene, il regista ha detto la verità: qui i personaggi principali sono tutti messicani, mentre i cattivi, a eccezione del Torrez di Steven Seagal, sono tutti americani. Dietro a un'infinita ed esilarante sequela di ammazzamenti all'arma bianca (bisogna pure giustificare quel titolo, no?) si nasconde una trama semplice semplice ma neanche troppo male, che ruota intorno al flusso di immigrazione clandestina da Messico a USA, a cui è legata una serie di interessi condivisi da signori della droga, politici corrotti e faccendieri di ogni genere.

Uno dei punti forti di “Machete” è decisamente il cast: Danny Trejo è perfetto nel ruolo del giustiziere di poche parole, ma questo si sapeva. Quello che non potevamo sospettare è la sua capacità innata di pronunciare battute chiaramente virate sul demeziale senza cambiare la sua espressione da duro, rendendole così ancora più divertenti. Al suo fianco troviamo le bellissime Jessica Alba e Michelle Rodriguez, sexy action girls che di sicuro non hanno bisogno di essere salvate dai maschietti, l'ottimo Jeff Fahey (visto in “Lost”) e la leggenda Robert De Niro, nei panni ironici e un po' viscidi di un senatore senza scrupoli. In ruoli di contorno troviamo poi anche i co-protagonisti di “Nash Bridges”, Don Johnson e Cheech Marin, immancabile attore feticcio di Rodriguez, nonché Tom Savini, icona dell'horror e genio del make-up. E poi c'è la bad girl Lindsay Lohan, che si prodiga in svariate scene di nudo e fa sostanzialmente se stessa. Infine, il già citato Seagal è impagabile in un ruolo da cattivo che generalmente non gli si addice.

Oltre e prima di tutto questo c'è l'azione: “sopra le righe” non basta a definire quello che vi troverete di fronte. Machete stacca teste, arti, usa intestini come funi e in generale dimostra uno scarso rispetto per la vita umana (dei bad guys, ovviamente). Il finale, con la flotta di pick-up e chopper all'assedio del fortino nemico, ricorda un film di Bud Spencer e Terence Hill (citati anche in una battuta, “God has mercy, I don't!”). Rodriguez scherza ha già promesso due sequel: “Machete Kills” e “Machete Kills Again”. Ma non è necessario che li giri davvero: è come se esistessero già, in qualche folle universo parallelo in pellicola.
"Machete" è distribuito nelle sale dalla Lucky Red
Per saperne di più
Guardate il trailer
Leggete il nostro incontro con Rodriguez, Trejo e la Alba
La recensione di Hobo With a Shotgun