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"L'ultima lezione"
"L'ultima lezione"

31.05.2001 - Autore: Stefano Finesi
La notte del 14 aprile 1987, il celebre economista Federico Caffè lascia la sua abitazione scomparendo nel nulla: a tuttoggi non è stata fatta luce sulla sua sparizione. Il film fa rivivere la sua figura di professore severo e appassionato attraverso lo sguardo dei suoi allievi più brillanti, riuniti nella disperata ricerca di tracce che possano spiegare laccaduto: tra i più testardi vi è proprio Andrea Collanti, che in seguito ad alcuni screzi con il professore ha abbandonato linsegnamento per andare a lavorare alla Consob, dove lottima retribuzione va scontata in un ambiente rampante e corrotto. Lincontro con Monica, anche lei ex-allieva di Caffè sconvolta dalla sua scomparsa improvvisa, e il ricordo del grande insegnamento morale del professore, faranno nascere però un ripensamento: contrariando il suo capo, Andrea denuncia le irregolarità nei conti della ditta Edilfin, rifiutando regali e pressioni politiche. Dimostrerà così finalmente di aver compreso il senso della lezione di Caffè, che malgrado la sua sparizione sembra ormai vivere in ognuno dei suoi allievi.
Il giudizio
Soggetto interessante per un film sbagliato, banale fino allo stremo malgrado il complesso di dati sociali e politici che pretende di affrontare: un peccato per unopera prima, ma sarebbe lecito aspettarsi dai registi più giovani unaudacia e una voglia di rottura che ancora si stenta a rintracciare in Italia.
Il commento
Se il film ha lindubbio merito di rendere omaggio a un intellettuale appartato e poco noto ai più, la cui lezione di stampo keynesiano risulta (oggi quanto mai) attuale e necessaria, è un peccato che Fabio Rosi e i suoi sceneggiatori, che hanno lavorato a partire da un libro di Ermanno Rea, non riescano a sollevarsi il più delle volte da una sconcertante banalità di scrittura. È ormai quasi un luogo comune tacciare molto cinema italiano di aspirazioni da fiction televisiva, vista la scarsa ricerca formale praticata dagli autori nostrani e lincapacità di affrontare nodi drammaturgici realmente forti, ma Lultima lezione sembra addirittura faticare a raggiungere tale traguardo: recitazione implausibile (anche se con leccezione del sempre professionale Roberto Herlitzka), situazioni fastidiosamente prevedibili sia nella storia damore tra Andrea e Monica che nella progressiva redenzione del primo dallo yuppismo più degenere (i cattivi parlano a forza di mi consenta e scelte di campo ante litteram: questo il livello della critica sociale). Il tutto, naturalmente, rilegato in una confezione inerte, a cui va aggiunta per di più la notevole approssimazione tecnica della proiezione approntata in pompa magna presso luniversità La Sapienza, con tanto di Presidente Ciampi. Largomento meritava ben altro impegno.