
Il valore complessivo delle interpretazioni degli attori poi non si rivela degno dei nomi altisonanti presenti in cartellone: Nicolas Cage nel ruolo di Balthazar è abbastanza bollito; Jay Baruchel è anche simpatico, ma spreca questa dote naturale con una recitazione esageratamente nervosa ed istrionica. Meglio Alfred Molina, anche se pure lui ha dato il massimo delle sue capacità in altre produzioni. Lasciamo perdere il discorso sulla Bellucci: ma perché non si decide una buona volta a lasciarsi doppiare in italiano da qualche altra voce femminile? Può apparire un paradosso, ma a nostro avviso le sue interpretazioni migliorerebbero…

Se ce ne fosse ancora bisogno, “L’apprendista stregone” può essere considerato l’ennesimo esempio di come il cinema mainstream hollywoodiano stia progressivamente svuotando di contenuti le sue produzioni più costose, al fine di fornire al pubblico svago a buon mercato, che non proponga nulla di troppo impegnativo a livello mentale. Questa politica è decisamente pericolosa e a quanto pare comincia in qualche caso a scricchiolare. Speriamo che Bruckheimer e gli altri che la stanno portando avanti a suon di centinaia di milioni di dollari ci ripensino. Per fortuna a settembre anche da noi arriverà “Inception” di Christopher Nolan…
"L’apprendista stregone" è distribuito nelle sale dalla Walt Disney Pictures
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Nicolas Cage sul red carpet