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L'amore fatale

Un evento occasionale dà il via alla riflessione sull'amore nel nuovo film di Roger Michell. Dall'omonimo libro di Ian McEwan, un film essenziale. Che sposta continuamente il centro della narrazione.

L'amore fatale

12.04.2007 - Autore: Matteo Nucci
Joe e Claire. Un immenso prato sotto il sole debole. Bottiglia di champagne. Vento. Qualcosa sta per accadere tra Joe e Claire, nel silenzio che lascia frastornati. Qualcosa succede, d'inaspettato. Una mongolfiera che ha perso il controllo, un bambino nell'abitacolo, il nonno che cerca di trattenerla. L'intervento di Joe assieme a quello degli altri presenti. Intervento infine vano. Un uomo resta appeso alla mongolfiera che vola via, poi cade nel vuoto. Joe raggiunge il corpo dell'uomo insieme a Jed. Da lì in poi l'ossessione.

L'ossessione di Joe è il rimorso di un uomo di lettere, un uomo che non smette di ripensare ai meccanismi che determinano azioni e sentimenti umani, in particolare innamoramento e amore. Di chi è la colpa della morte di quell'uomo rimasto attaccato alla mongolfiera? E' lui che ha abbandonato per primo? E quali storie circondano quell'uomo, la moglie e una presenza misteriosa su quel prato? L'ossessione di Jed è l'amore malato di un uomo malato, la sindrome di De Clerembault, l'erotomania.

Dall'omonimo romanzo di Ian McEwan, il nuovo film di Roger Michell ("The Mother" e "Notting Hill") racconta l'amore su più fronti. L'amore fra Joe (Daniel Craig) e Claire (Samantha Morton) innanzitutto, che si attorciglia nelle rispettive chiusure e incomprensioni, nell'inadeguatezza di storie estreme. L'amore della donna rimasta vedova. L'amore raccontato agli studenti da Joe e l'amore di amici e parenti. L'amore di Jed (Rhys Ifans) soprattutto. Ammesso che possa prendere questo nome.

Ragione e ossessioni. Cosa c'è dietro ogni gesto?  E cosa determina la forza di un profumo? E' possibile dire con certezza il significato di un'espressione? "L'amore fatale" ripropone tutti gli interrogativi del libro di McEwan con uno stile penetrante, essenziale, a tratti scabro. Tanto che alla fine del film, sullo stesso pratone della magnifica apertura, le risposte vengono date come seguendo un semplice elenco. Un elenco ancora una volta consapevolmente inadeguato.
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