Su Stile.it, la nostra intervista esclusiva ad Anita Caprioli.
I due grossi problemi del cinema italiano sono, da una parte, l'eccesso di “recitazione”, quella tendenza degli attori a rendere in maniera enfatica e assolutamente implausibile i dialoghi; dall'altra, i dialoghi stessi, di stampo teatrale e totalmente avulsi dalla realtà quotidiana, ancora più evidenti quando si cerca un tono in un certo senso “neo-realista”. Sono problemi enormi, che ci portiamo dietro da ormai tanto tempo e che contribuiscono a rovinare il novanta percento della produzione nazionale. Tutto questo preambolo per dire che, invece, La prima neve di Andrea Segre scavalca questi limiti per regalarci uno dei rari esempi di cinema italiano credibile.
Segre, regista che viene dal documentario e che quindi ha un occhio ben predisposto a catturare la realtà, alla sua seconda opera di finzione (dopo Io sono Li) sceglie nuovamente di mescolare attori professionisti a non professionisti selezionati con estrema cura. Il risultato, unito a una sceneggiatura asciutta e a una direzione degli attori che ha lasciato, evidentemente, campo libero all'improvvisazione, è un film urgente e ipnotico, in cui gli spazi desolati della Valle dei Mocheni sottolineano l'isolamento e la solitudine di un gruppo di protagonisti impegnati nel tentativo di superare le barriere date dalle proprie peculiarità, per arrivare a un punto d'incontro, a comprendersi e crescere insieme. In tutto il film domina il silenzio delle vallate trentine, e questo si traduce in dialoghi ridotti all'osso ma davvero efficaci.
Notevole, anche perché molto raro nel cinema italiano, il lavoro sugli accenti. Anita Caprioli (piemontese) non stona accanto agli attori non professionisti del luogo. Il suo accento trentino non è perfetto, e l'attrice recita per altro prevalentemente in italiano nonostante tutti gli altri parlino in dialetto, ma l'approssimazione è più che sufficiente per essere credibile. Tra i non-professionisti segnaliamo soprattutto il bravissimo Matteo Marchel, ragazzino che interpreta il figlio della Caprioli, e Peter Mitterrutzner, anziano apicoltore il cui volto corrugato è molto più espressivo delle parole. Menzione d'onore per Jean-Christophe Folly, l'attore che interpreta Dani, immigrato togolese dallo sguardo triste e malinconico.
La prima neve è distribuito nelle sale da Parthenos. Qui il trailer.
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La prima neve – La nostra recensione
Andrea Segre infonde realismo a un dramma asciutto e ipnotico
18.10.2013 - Autore: Marco Triolo