
Un biopic travestito, questo è il racconto della vita del fondatore, direttore e padrone del FBI, un soggetto perfetto per portare sullo schermo la solitudine di chi si è dedicato al controllo di un ordine costituito, perdendo di vista ciò che davvero conta nella vita. Eastwood si interessa molto di più al lato umano e melodrammatico della narrazione, piuttosto che a quello squisitamente storico di cui si prende quasi amabilmente gioco. Come sempre l’interesse del regista di Carmel è focalizzato sulle persone, su questo tiranno maniacale dall’anima divisa in tre, tra l’amore per la madre e le sue due, represse, identità sessuali, ambizioso ma consapevole dei suoi limiti, imprigionatosi in una fortezza da cui poteva manovrare tutto e tutti, ma senza mai poter assaporare il vero gusto del potere. E allo stesso modo incapace di sapere cosa volesse dire avere un sentimento sincero e spontaneo.
"J.Edgar" è un’opera tragica, trasposta cinematograficamente con il classicismo che contraddistingue lo stile di Eastwood, tra il melò e l’espressionista, con un lavoro fotografico caratterizzato da tagli di luce dalla grande efficacia narrativa e un decoupage, soprattutto nel raccordo dei diversi piani temporali, dall’ammirevole libertà stilistica per un regista che a ottantuno anni continua a essere uno dei più giovani in circolazione.

Purtroppo, come già accaduto in "Hereafter", il film soffre di una sceneggiatura che ha qualche battuta d’arresto ma soprattutto degli eccessi narrativi derivanti da una caratterizzazione dei personaggi e delle situazioni a rischio di omologazione. Per fortuna ci pensa Eastwood, capace di fare anche delle scene più rischiose parti integranti del suo lontano e lungo discorso sull’immanenza, la vita e la morte, facendo tornare alla mente, specie nell’elegiaco finale, una delle sue opere più straordinarie, "Mezzanotte nel giardino del Bene e del Male".
Ma stavolta non c’è spazio per la sensualità e l’ironia che caratterizzavano quel capolavoro. "J.Edgar" è la storia di amori non ricambiati tra il protagonista e i suoi più stretti collaboratori, ma più che mai è il racconto di una relazione impossibile tra Hoover e l’America: dopo averla corteggiata, imprigionata, ingannata, corrotta e violentata, Miss Liberty si è vendicata.
Ultima annotazione sull’eccezionale Leonardo DiCaprio, capace di rendere una grande interpretazione anche sotto un pesante ed eccessivo trucco prostetico: Jack del Titanic è affogato molti anni fa, ora abbiamo di fronte un attore come pochi ce ne sono al mondo.
"J.Edgar", in uscita il 4 gennaio, è distribuito da Warner Bros. Italia
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