
Scritto insieme a Nicoletta Micheli e Filippo Kalomenidis, questo film mette in scena la figura di Maria come una giovane donna che decide di affrontare la maternità in maniera anticonvenzionale, restia a seguire delle leggi che spesso secondo lei vanno contro il bene comune. Carattere forte, anima piena di sensibilità ed umanità, Maria insegnerà a suo figlio Gesù a guardare il mondo senza idee preconcetti, senza seguire dogmi religiosi che spesso praticano forme di culto violente ed ingiuste.

Nella prima parte “Io sono con te” soffre di un ritmo molto lento, che non permette ai personaggi di essere delineati in maniera interessante. Questo difetto viene però totalmente superato nella seconda metà del lungometraggio con la nascita di Gesù: quando infatti il rapporto madre-figlio riesce connotare maggiormente l’arco narrativo sia di Maria che, di riflesso, del bambino, ecco che la storia diventa più lineare, compatta, e narrata con notevole lucidità. In questo modo “Io sono con te” cresce sia a livello puramente drammaturgico che nella potenza della messa in scena (e delle sue componenti, in particolare la fotografia e la musica).

Opera strana, dotata di un fascino che spesso purtroppo non appartiene al cinema italiano, “Io sono con te” possiede una potenza espressiva che cresce esponenzialmente nel corso della vicenda, fino a raggiungere un finale avvincente. Non un film del tutto riuscito, o meglio equilibrato, però il messaggio che Chiesa voleva far arrivare al pubblico passa con efficacia, e questo è già un ottimo risultato. Un lungometraggio da vedere, ne vale la pena.
La pellicola è distribuita nei cinema dalla Bolero Film
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