
Alex Lippi, infatti, coadiuvato dalla sorella e dal cognato, nella vita si è scelto un arduo compito: far in modo che le donne infelici del loro rapporto, ma che non ammettono di esserlo, possano recidere il gravoso legame. Come dire: è uno sporco lavoro ma qualcuno dovrà pur farlo. La descrizione della vita di questa sorta di Robin Hood in rosa che ruba i cuori solo per donarli di nuovo alle loro legittime proprietarie, e dell’autentico business che gli gravita attorno, è non solo la miglior trovata per quel che riguarda la scrittura del plot di questa pellicola, ma anche la parte più spassosa e originale della visione anche perché permette di introdurre i due aiutanti di Alex, Julie Ferrier e François Damien, perfetti trasformisti e caratteristi vecchia scuola, in grado di sorprendere e di divertire anche grazie ad un umorismo che, pur mantenendo la sua impronta francese, non disdegna affatto una certa vena global. Invece, quando Alex si trova costretto a impedire il matrimonio di Juliette (Vanessa Paradis appunto), quella che comincia è la classica storia in cui la ragazza dal cuore di ghiaccio è destinata a sciogliersi e il bel delinquente dall’animo candido a rivelarsi per la bella persona che è.

Classico, ma decisamente gradevole. Romain Duris si cala nel ruolo del rubacuori trasformista con grande charme tradito appena un po’ da un’eccessiva autoconsapevolezza che, per quanto a tratti fastidiosa, in fondo, ben si sposa con il personaggio. Nel weekend di San Valentino la Lucky Red propone un bouquet semplice, di qualità e nient’affatto scontato, in cui, bandite le rose rosse, si fa largo ad una festa di fiori, ben profumati e ben assortiti, adatti anche ai cuori gentili ma non troppo.
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Il trailer de Il truffacuori
Due clip dal film