Preparatevi estimatori di film a grandi effetti, già si scalpita per il ritorno dell’indimenticato e amato ‘King Kong’, che dopo ben 72 anni, torna sugli schermi più reale e spaventoso del solito, per merito di Peter Jackson, instancabile dopo le fatiche per ‘Il Signore degli Anelli’.
Lui stesso dichiarò di voler fare un film come non se ne fanno più
oggi. Lo vide per la prima volta a 9 anni e fu proprio quella pellicola
che lo consacrò alla decisione di fare il ‘filmaker’ di professione.
‘King Kong’, è già il film più atteso dell’anno, un remake della firma di Merian Cooper ed Ernest Schoedsack,
del 1933 a cui però non manca l’originalità di colui che l’ha
risvegliato con una veste tutta nuova, quella della tecnologia
avanzata, ai confini della realtà. Non si tradisce l’idea di una trama
romantica e d’avventura, in cui primeggia un enorme gorilla digitale,
che s’infatua della bella Ann, questa volta nelle vesti di Naomi Watts, ma nell’indimenticato ricordo di Fay Wray.
Questa impresa cinematografica conta ben 1.400 effetti, che superano ben oltre l’intera trilogia de ‘Il Signore degli Anelli’.
Gli addetti alla produzione, una vera e propria fabbrica
dell’impossibile, opera con un budget di 150 milioni di dollari,
animando i padiglioni della Weta e i teatri di posa di Wellington, con
riprese su schermo blu, miniature e set di polistirolo dipinto,
utilizzando gigantesche quantità d’acqua ed effetti sonori registrati
nella maniera più disparata, grazie all’ invincibile squadra dei
tecnici del Sound Departmen. Un vero concerto di elettronica e retrò.
Gli effetti speciali sono serviti, insieme ad alcune riproduzioni in
miniatura, a ricreare le giungle primordiali e diverse ambientazioni
dell’America degli anni 30. Alcuni isolati di New York sono stati
costruiti appena fuori del circondario di Wellington, dopo un’accurata
analisi di foto e libri. Ne è risultata una piccola New York in
miniatura, un supermodellino in scala davvero reale. A tale lavoro si è
unita l’imbattibilità del premio Oscar Joe Letter,
che ha aggiunto digitalmente, la dimensione verticale della città. Il
team di Jackson realizza, in scala 1 a 20, plastici tridimensionali,
ripresi da speciali telecamere montate su bracci meccanici. Con il
computer poi si uniscono, le riprese fatte dal vivo, con quelle
realizzate con i modellini in miniatura. Gli attori recitano sullo
sfondo del bleu screen, su cui sono apposti centinaia di sensori, in
grado di captare i loro movimenti e registrarli al computer. Alla fine
si fondono le immagini e l’effetto ha un realismo sorprendente. King Kong, come il mitico personaggio Gollum, de ‘Il Signore degli Anelli’, segue
la stessa tecnologia, è basato sui movimenti e le espressioni facciali
dell'attore Andy Sarkis, che è stato anche in Ruanda per studiare i
comportamenti dei gorilla: ripreso con la tecnica del "perfomance
capture" è stato poi riprodotto al computer, una commistione di futuro,
pixel e interattività con i fiocchi. Ci aspettiamo a questo punto
un’opera che ricalca davvero le orme di Ray Harryhausen, unendo il mito
della ‘bella e la bestia’, con ingredienti come istinto, passione,
forza e soprattutto spettacolarità assoluta, firmata dalla Weta
Workshop. Un intero team sta provvedendo alla creazione computerizzata
del potente Kong, un gorilla maschio, di specie Silverback, con la
schiena grigiastra e molto vecchio, pieno di cicatrici. Non ci resta
allora che attendere il fatidico ‘14 dicembre’, data d’uscita prevista
per questo nuovo ‘kolossal’. Non dimentichiamo però che, Peter Jackson
non smette di stupirci perché, per chi non ne avrà abbastanza, ha
consegnato alla Ubisoft, anche il progetto di una versione del film, in
gioco, che rappresenterà un’unica e indimenticabile esperienza
interattiva, per ogni appassionato del video-game.


NOTIZIE
Il nuovo King Kong
72 anni dopo l'originale, torna sugli schermi (a dicembre in Italia) più reale e spaventoso del solito, per mano di Peter Jackson, "King Kong". Nel cast Naomi Watts e Adrien Brody

12.04.2007 - Autore: Valentina Grassi