
Insomma, “Il discorso del Re” è prima di tutto un film d’attori, e difficilmente poteva essere altrimenti. L’intelligenza del regista Tom Hooper – suo il sopravvalutato “Il maledetto United” e anche una serie TV straordinaria come “John Adams” – sta nell’assecondare al meglio gli interpreti con una regia comunque sempre presente e ritmata, che in alcuni momenti sottolinea al meglio il senso di disagio e di terrore che attanaglia la figura principale. Anche la sceneggiatura scritta dal veterano David Seidler – suo un script meraviglioso come quello di “Tucker” di Francis Ford Coppola – supporta con dialoghi brillanti ma mai esagerati lo sviluppo psicologico ed emotivo di Re Giorgio VI, Firth appunto.

“Il discorso del Re” è quindi un lungometraggio pienamente riuscito, che propone uno spettacolo godibile e capace di soddisfare con pienezza i gusti dello spettatore. Un prodotto confezionato ad arte, che però rispetto ad altri probabili contendenti per l’Oscar come “The Social Network”, “Inception” o “Il Grinta” è probabilmente un passo indietro, in quanto mancante di una vera e propria potenza espressiva che gli faccia fare il salto fondamentale da ottimo film a opera da ricordare.
La pellicola è distribuita dalla Eagle Pictures
Per saperne di più
Il trailer del film
La clip: Il discorso
Photostory: Il discorso del Re
Le nomination all’Oscar 2011