Di certo, siamo lontani dalle origini raccontate dalla mitologia greca o rivisitate (tutto sommato piu' fedelmente) dalla Disney nel 1997, ma la 'Legend of Hercules' - come da titolo originale - ha sicuramente dei riferimenti chiari, utili a comprendere meglio l'operazione in se'. Intanto e' l'occasione di riportare sullo schermo quel bellone di Emmett Cullen di Twilight, al secolo Kellan Lutz (gia' visto sulle copertine di molte riviste internazionali di moda e nel Immortals di Tarsem Singh, ruolo che probabilmente l'ha lanciato direttamente verso il nostro eroe in gonnellino), e poi quella di tentare di richiamare al cinema i tanti spettatori - principalmente statunitensi - orfani di perle come lo Spartacus televisivo, omologo a questo film per scelte estetiche e 'storiche', con un tentativo di quel che potremmo definire 'Peplum acrobatico'.
Le avventure del figlio reietto degli Dei (per il quale le fattezze poco espressive di Lutz risultano perfettamente coerenti con l'operazione) e del suo esilio per motivi di opportunita' diventano rapidamente un lungo percorso di redenzione e riscatto che ci aveva gia' raccontato - e meglio - Ridley Scott nel film con Russell Crowe. In questo caso, infatti, a una cura estrema dei combattimenti non ne corrispone una adeguata per i dialoghi, che finiscono con il sembrare spesso fasulli, quando non ridicoli nel loro tentativo di prendersi sul serio. Vedremo se il botteghino ripaghera' i 70 milioni di dollari spesi per la realizzazione di un sandalone con scontri da wrestling e vagonate di ormoni e stereoidi, buoni per riempire le armature dei nostri gladiatori 'last minute', ma meno una storia da presentare al cinema.
Hercules - La leggenda ha inizio è distribuito da M2 Pictures.
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