
Proprio così, “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” arriva oggi in tutti i cinema di tutti i Paesi. E arrivano anche le recensioni americane, non troppo entusiasmanti e nemmeno troppo negative. Piuttosto l’atteggiamento comune dei critici è una certa rassegnazione all’inevitabile successo della serie. Questo è proprio quello che Kenneth Turan scrive sul Los Angeles Times, sottolineando che “Si tratta solo del successo fenomenale dei libri, questo ha fatto il successo dei film. Gli spettatori hanno speso tante emozioni e – diciamolo pure: tanto tempo - in questa saga, che saltare un solo episodio è fuori questione. Ecco la fedeltà al marchio!”.

“Sire” Roger Ebert del Chicago Sun-Times afferma di aver “ammirato il film, perché si apre e si chiude bene e le scenografie e la fotografia sono meravigliose come sempre. Comunque dovrebbe essere valutato specificatamente dai fan della saga di Potter. Potrebbero essere gli unici a capirlo in pieno”. "La trama si ferma per qualche minuto di Quidditch e tutti i problemi vengono risolti con la solita formula magica – scrive Kyle Smith sul New York Post - Ma Harry Potter 6 è comunque pieno di suspense e confezionato perfettamente a livello artistico”.

La giornalista Nancy Churnin del Dallas Morning News vi avverte: "Preparatevi ad entrare in un mondo dove tutti parlano solo la lingua potteriana, un mondo costruito su rapporti creati tanto tempo fa. Perfino la magia, favolosa come sempre, è soltanto parte di un meccanismo in cui la storia s’intreccia”. E, a proposito di magia, l’entusiasta Michael Sragow del Baltimore Sun scrive: “Il film sarebbe comunque un fantasy d’alta classe, anche se gli spettatori non fossero costantemente avvertiti che Harry Potter è il prescelto”.

Variety, infine, sottolinea la bravura del regista David Yates dopo il passo falso de “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”: “Dopo un debutto un pò banale nel film precedente, Yates dimostra di raccontare la storia con mano più sicura, inserendo molti elementi reali in una saga cominciata otto anni fa come puro fantasy per bambini. I set sono stati privati in parte del loro aspetto fiabesco per enfatizzare una certa oscurità medievale e perfino il Quidditch viene filmato con grande attenzione agli spazi, più di quanto è stato mai fatto prima”. Critiche incerte escluse, il nuovo capitolo potteriano ha certamente convinto i fan: il film ha infatti raggiunto il 95% di qualità sul sito Rottentomatoes.

Intanto, in Italia, è arrivata la recensione più sorprendente: quella de L’Osservatore Romano. Il quotidiano della Santa Sede ha apprezzato il tema del sacrificio che il film mette in scena: “a volte per sconfiggere il male occorrono costi e sacrificio. Sembra ben chiara la linea di demarcazione tra chi opera il bene e chi compie il male, e l’identificazione del lettore e dello spettatore non fa fatica a indirizzarsi verso i primi“. E, a proposito dei primi amori a Hogwarts, è stato scritto: “Harry, Ron, Hermione e gli altri giovani studenti di Hogwarts cominciano a sentire il richiamo delle passioni e il film raggiunge il giusto equilibro, rendendo più credibili le vicende dei protagonisti, chiamati a confrontarsi anche con gli stessi problemi dei coetanei ‘babbani“.
Vi ricordiamo che "Harry Potter e il Principe Mezzosangue" viene distribuito oggi in tutta Italia dalla Warner Bros. Pictures.
Per saperne di più
Morte a Hogwarts - La recensione di Film.it
Le pupe di Harry Potter
Il trailer e la fotogallery del film
La fotogallery di Emma Watson