
MONDO CANNIBALE: GREEN INFERNO E I DIECI MIGLIORI CANNIBAL MOVIE
Eli Roth, quindi, prosegue nel suo recupero di una tradizione nostrana di altri tempi, prima con i camei di volti (e corpi) celebri del nostro cinema anni '70 - Edwige Fenech in Hostel II - oggi con un personalissimo divertissement che rimanda a un cinema di genere ormai inevitabilmente anacronistico. Resta valido l'omaggio, e l'intenzione rievocativa, ma saranno ben pochi ad apprezzarla purtroppo. La coerenza tra un cinema 'sporco' che fu e la barbarie che nei film citati si scelse di mostrare era ben altra rispetto alla costruzione di fronte alla quale ci troviamo. L'effetto pastiche è totale, per altro affossato dalla impalpabilità e innaturalità delle premesse, ridicole a tratti nella loro forzatura.
Il tentativo di legarsi a una attualita' 'impegnata' - con le lezioni sulla circoncisione femminile o a favore delle popolazioni dell'Amazzonia sterminate per interessi commerciali - peggiora ulteriormente il complesso. Eppure questo Green Inferno a tratti regala anche momenti divertenti. Attivisti giovanissimi gettati in una situazione tanto estrema, d'altronde, non potevano non morire nei modi più efferati o ridicoli (volando via da una aereo o finendo tranciati da una elica). Peccato che a questo si aggiungano 'gag' (su feci e masturbazione) davvero superflue.

Lo 'Scooby Doo plan' di Mr. Roth forse può definirsi riuscito, il dubbio è sulla portata e sulla sua possibile diffusione. O apprezzamento. Probabilmente chi aveva sentito la mancanza di quei 'Cannibal movies' sarà comunque lieto del tentativo, anche abbozzato, ma se i riferimenti cui rifarsi dovessero esser quelli di Werner Herzog e Terrence Mallick, ai film dei quali questo film sarebbe dovuto assomigliare (come dichiarato da Roth), allora la distanza diventerebbe siderale. E i dubbi sulla lucidità dell'autore aumenterebbero.
Green Inferno è distribuito in Italia da Koch Media.