Probabilmente non vincerà gli Oscar giusti, forse non esistono nemmeno le categorie nelle quali sarebbe bello vederlo trionfare, ma Green Book è davvero una piccola perla che tutti dovrebbero vedere. E questo perché il film di Peter Farrelly (regista di Tutti pazzi per Mary e Amore a prima svista) - di nuovo senza il fratello venticinque anni dopo Scemo & più scemo - non è solo quel che si definisce un incredibile Crowd Pleaser. Senza nulla togliere al piacere del racconto, infatti, sono molti i livelli e i temi che si offrono allo spettatore, e che potranno sia raggiungere pubblici molto diversi tra loro sia avere qualcosa da insegnare a chi gli si approccia con troppe sicurezze.
Inutile dunque scomodare la Daisy del 1989 per questo Road Movie, ispirato alla storia vera di Tony Lip - padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga - e alla sua amicizia con l'affettato pianista afroamericano in tour negli Stati Uniti negli anni sessanta. Una storia che ci mette un po' ad abbandonare il conflitto di classe o il confronto tra i rispettivi stereotipi del factotum italiano e del "mozart nero", ma che arriva a rovesciare l'immagine della cosiddetta "land of the free & home of the brave" che resiste da secoli, nonostante tutto.
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E a toccare il cuore. Forse in maniera prevedibile, nel suo excursus, ma non banale. D'altronde la destinazione finale del viaggio che intraprendono Viggo Mortensen e Mahershala Ali è ben chiara, sin dall'inizio, ma il loro addentrarsi nel profondo del Paese - dall'Indiana all'Alabama, e ritorno - rivela una sincerità che se non lo renderà un cult della Blaxploitation sicuramente farà sì che non passi inosservato. Per la leggerezza del tono, anche nei momenti più drammatici, e per la sincronia nei duetti tra i due splendidi protagonisti, oltre che per un numero incredibile di scene divertenti e battute riuscite…
Una scoperta continua mascherata da conferma dei pregiudizi: del diverso, ovviamente, delle gioie del Comfort Food e della magia di Joe Penn, della bassezza umana e della sua capacità di amare… e di sé. "Il mondo è pieno di persone sole che hanno paura a fare il primo passo" è la frase che portiamo con noi, tra le tante, e che vi consigliamo di non perdervi. Soprattutto in un momento nel quale anche dalle nostre parti ci si divide troppo facilmente tra 'noi' e 'voi', e nel quale potrebbe avere del rivoluzionario accettare sé stessi e l'altro per quello che si è - e che si porta in dote - piuttosto che segnare rabbiosamente i punti di questo o quel contendente per decretarne una superiorità fittizia e falsamente consolatoria.
Green Book, in sala dal 31 gennaio 2019, è distribuito da Eagle Pictures
Leggi anche: Mahershala Ali brilla in True Detective 3, la recensione dei primi due episodi
Inutile dunque scomodare la Daisy del 1989 per questo Road Movie, ispirato alla storia vera di Tony Lip - padre dello sceneggiatore Nick Vallelonga - e alla sua amicizia con l'affettato pianista afroamericano in tour negli Stati Uniti negli anni sessanta. Una storia che ci mette un po' ad abbandonare il conflitto di classe o il confronto tra i rispettivi stereotipi del factotum italiano e del "mozart nero", ma che arriva a rovesciare l'immagine della cosiddetta "land of the free & home of the brave" che resiste da secoli, nonostante tutto.
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Una scoperta continua mascherata da conferma dei pregiudizi: del diverso, ovviamente, delle gioie del Comfort Food e della magia di Joe Penn, della bassezza umana e della sua capacità di amare… e di sé. "Il mondo è pieno di persone sole che hanno paura a fare il primo passo" è la frase che portiamo con noi, tra le tante, e che vi consigliamo di non perdervi. Soprattutto in un momento nel quale anche dalle nostre parti ci si divide troppo facilmente tra 'noi' e 'voi', e nel quale potrebbe avere del rivoluzionario accettare sé stessi e l'altro per quello che si è - e che si porta in dote - piuttosto che segnare rabbiosamente i punti di questo o quel contendente per decretarne una superiorità fittizia e falsamente consolatoria.
Green Book, in sala dal 31 gennaio 2019, è distribuito da Eagle Pictures
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