FORGOTTEN SILVER

PROFILO CRITICO Peter Jackson è lo sfrenato autore di un gruppo di film unici e interessantissimi, fra cui la scatenata commedia ultragore \"Splatters - gli schizzacervelli\", la dissacrante ed estrema parodia dei pupazzi Muppets \"Meet the Feebles\", il melò fantastico \"Creature del cielo\" nonché il nuovo, grande sforzo produttivo tratto dal \"Signore degli anelli\" dello scrittore J. R. R. Tolkien, in arrivo sugli schermi americani nell\'estate del 2001. Con questo esercizio di stile e umorismo (che nei paesi anglofoni è un piccolo genere a se, il \"mockumentary\", finto documentario comico - ad esempio lo \"Zelig\" di Woody Allen), Jackson crea letteralmente una mitologia cinematografica per il suo paese natale, la Nuova Zelanda, inventando il personaggio del pioniere Colin McKenzie, regista dalla protervia wellesiana e dalla visionarietà a metà fra un DeMille e un Griffith, deciso a portare a termine il suo ambiziosissimo progetto di una Salomé interamente girata nella giungla neozelandese nei primi anni del \'900. Il risultato è una serie di esilaranti ricostruzioni, interviste, frammenti originali delle opere di McKenzie decisamente interessanti e interamente inventate dagli autori di \"Forgotten Silver\". Il divertissement raffinato e ironico si trasforma in una precisa e intelligente riflessione sul cinema e sulla sua forza, un piccolo atto d\'amore verso il cinema delle origini, quell\' \"argento dimenticato\" di cui parla il titolo, costruito con uno stile narrativo piacevolissimo e, soprattutto, molto divertente. Sfilano fra gli altri sullo schermo, nella parte di se stessi, il regista Peter Jackson, il potente capo dell\'importante casa di produzione indipendente Miramax Harvey Weinstein, il guru americano delle recensioni cinematografiche Leonard Maltin e l\'attore Sam Neil.