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Escape Plan 2 - Ritorno all'inferno, la recensione del guilty pleasure con Sylvester Stallone

Il buon vecchio Sly ritorna da non protagonista nel sequel del film del 2013. Al posto di Schwarzenegger troviamo in scena Dave Bautista

26.08.2018 - Autore: Pierpaolo Festa
Sylvester Stallone ha bisogno di soldi. Del resto perché interpretare da non protagonista il sequel minore di Escape Plan, l’action thriller che lo vedeva in prima linea nel 2013 affiancato da Schwarzenegger? 

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Questo non vuol dire che il nuovo sequel sia totalmente simile a uno di quei terribili film che il buon vecchio Sly interpretava all’inizio del ventunesimo secolo e che finivano per direttissima in Home Video, oggi disponibili nel cestone dell’autogrill (prodotti come Shade, Avenging Angelo o D-Tox); Escape Plan 2 - Ritorno all'inferno cerca comunque di puntare su spettacolo e tensione da pilota automatico, e una trama con spunti interessanti. Siamo di nuovo davanti alla storia di un uomo incarcerato in un super-labirinto, messo alla prova perché in grado di evadere da qualsiasi prigione. Sebbene ogni colpo di scena venga telefonato allo spettatore prima del tempo, la poca azione viene comunque distribuita in maniera dignitosa.

Non ce la sentiamo però di calare l’ascia fino in fondo su questo sequel che viene distribuito on demand in negli USA e che da noi arriva direttamente al cinema. Probabilmente se lo vedessimo a distanza di un click su una piattaforma di streaming legale allora il divertimento sarebbe assicurato; ritrovare però il buon vecchio Sly svogliato sul grande schermo, part-time - lontanissimo dalle performance che ci ha regalato negli ultimi film di Rocky e altrettanto lontano dall’ironia degli Expendables - di certo non aiuta. 

 
Il primo film era un godibilissimo b-movie che segnava una collaborazione importante: vedevamo infatti Stallone e Schwarzenegger insieme da soli per la prima volta. E in una scena facevano perfino a pugni. Qui Terminator non si presenta, sostituito da Dave Bautista anche lui sembra recitare con i piedi nel cemento, legnoso. In qualche modo però il peso iconico di Stallone, unito al guilty pleasure di ritrovarlo in un ennesimo sequel, riesce a dare un’identità a Escape Plan 2. Eccolo rinunciare al ruolo di protagonista per accettare invece i panni del mentore del vero eroe interpretato da Huang Xiaoming: una mossa che riecheggia quella fatta con Creed. Non siamo di certo davanti a epica, carisma o grande cinema, ma chi vuol bene a Stallone continuerà a volergliene.  
 
Escape Plan 2 è una produzione tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Cina e il primo di due sequel girati back-to-back. Nei prossimi mesi salterà fuori anche il terzo film della saga, ancora una volta interpretato da Stallone e Bautista. 

Escape Plan 2 - Ritorno all'inferno è distribuito nei cinema da M2 Pictures in collaborazione con Italian International Film

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