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Costi e curiosita'
Costi e curiosità

27.03.2001 - Autore: Andrea Nobile
Certo, non sarà davvero Il signore degli anelli.. ma potrebbe risultare lo stesso un film dannatamente bello. (Peter Jackson)
I numeri più interessanti della trilogia di Peter Jackson sono quelli relativi alla produzione: un budget di 270 milioni di dollari (alcuni affermano però che si sono già superati i 300). Una cifra che andrebbe quasi triplicata considerando che la produzione si svolge interamente in Nuova Zelanda, come spiega il regista: affittare una macchina da presa per una settimana che negli Usa costa 3000 dollari qui ci costa solo 1000 dollari, considerato anche il cambio. Il che vorrebbe dire avere a disposizione una cifra che supera gli 800 milioni di dollari, mille e seicento miliardi di lire: il budget più alto mai messo a disposizione per un singolo progetto. La decisione di filmare tutti e tre i film insieme, inoltre, ha permesso ulteriori risparmi, anche se per Peter Jackson il tutto risulterà un tour de force incredibile, con più di cinque anni di lavorazione senza pause sullo stesso progetto.
Dove sono andati a finire tutti questi soldi?
Gran parte di essi verranno impiegati per il lungo processo di post produzione (appena iniziato) e soprattutto per gli effetti speciali prodotti dalla Weta Digital, una società neozelandese fondata dallo stesso Jackson. La Weta, che ha anche una divisione per gli effetti non digitali (la Weta Workshop) interverrà massicciamente con ritocchi ed aggiunte, agendo in particolare su alcuni personaggi che saranno esclusivamente digitali (Gollum, soprattutto, ma anche altri come ad esempio gli Ents) e sulle scene di battaglia per moltiplicare le comparse (per le quali è stato creato un software apposito, chiamato Massive, sviluppato per due anni appositamente per il film). Ma molti dei soldi sono finiti in location (oltre 100, tutte nella incontaminata natura neozelandese) o nelluso di oltre 15.000 comparse.
IL RAPPORTO CON I FANS
Peter Jackson ha dedicato molta importanza al rapporto con i milioni di fans di Tolkien. Grazie ad Internet Jackson ha permesso ai fan durante la fase di pre produzione e quella delle riprese di porgli domande e di dare consigli, in cambio ha aggiornato il sito ufficiale con immagini e video in diretta dal set. Lincredibile attesa che il film ha generato testimoniata oltre che dal numero dei contatti e dei download anche dallenorme quantità di siti (oltre 200) fioriti attorno al film, è stata sfruttata collaborando con i migliori tra questi, rendendoli in un certo senso ufficiali.
Per cercare di accontentare i fan (importantissimi naturalmente anche da un punto di vista commerciale) lattenzione ai dettagli durante la lavorazione è stata maniacale. Se è vero infatti che la trama ha subito qualche cambiamento (la storia tra Arwen e Aragorn è stata ampliata, Tom Bombadil è scomparso, alcuni episodi sono stati leggermente anticipati o posticipati), inevitabile in un adattamento che è per forza di cose una riduzione, si è avuta molta cura per limmaginario visivo già condiviso: sono stati chiamati in qualità di conceptual designers Alan Lee e John Howe, già esperti e conosciuti perché illustratori delledizione cartacea (inglese) della trilogia. Molta attenzione è stata dedicata anche al linguaggio, elemento fondamentale per Tolkien: si è cercato di usare differenti accenti per le diverse razze (quindi gli hobbit parleranno con un accento inglese rurale, gli uomini americano, i nani un accento cockney, eccetera), mantenendo quando possibile le battute del testo, e arrivando ad usare occasionalmente anche la lingua (inventata da Tolkien) degli elfi, con una probabile aggiunta di sottotitoli.