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Agata e la Tempesta
Dopo "Pane e Tulipani" Silvio Soldini torna con un film di lacrime e di risate, di amore e di fratellanza, di libri e di lampadine fulminate...

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi
Regia: Silvio Soldini
Con: Licia Maglietta, Giuseppe Battiston, Emilio Solfrizzi, Marina Massironi e Claudio Santamaria
Agata (Licia Maglietta) ha una libreria, un fratello e una vita tranquilla. Gustavo (Emilio Solfrizzi) è architetto, è sposato, ed è il fratello di Agata. Romeo (Giuseppe Battiston) è figlio unico, vende vestiti, ama sua moglie ma ogni tanto ne ama anche qualcun'altra. Questo accade prima che una tempesta sconvolga completamente le loro esistenze.
Infatti Agata e Gustavo non sono fratelli, Romeo non è figlio unico e tutti loro stanno vivendo solo una delle tante possibilità, e che ne esistono altre, inaspettate, infinitamente più felici.
Silvio Soldini, dopo il successo internazionale di "Pane e Tulipani", omaggia nuovamente i colori, le emozioni e i tratti di un mondo un po' "sollevato" dalla realtà. Sollevato perché lo spirito etereo dei personaggi e degli eventi sembra sospendere il film in una dimensione un po' panica, che prende le forme dalla natura e dal suo divenire inarrestabile.
Nel lavoro di Soldini coesistono la commedia e il dramma, si alterna lo sguardo tragico a quello leggero, si susseguono disgrazie e felicità.
Il film racconta, senza presunzioni o calligrafie, i sogni degli esseri umani e la tempesta che si scatena quando decidono di inseguirli.
Agata, ricolma di energie vitali che non riesce a liberare, fulmina addirittura le lampadine.
Questa idea, così bizzarra e surreale, permea il racconto di un misterioso fascino che sembra ricordare l'incredula poesia del film muto, con i suoi eccessi strazianti e le sue delicatezze così lontane dal mondo reale.
Troppa vita, troppo desiderio, troppa energia e troppo amore trionfano sul quieto vivere e lo sradicano per impossessarsi di ogni cosa. Un sentimento straripante inonda il film.
Il coro dei protagonisti è commovente, e risponde all'appello delle passioni assecondando la sua natura semplice e sanguigna.
Gli attori sono straordinari. La bizzarria dei loro personaggi non è mai esasperata dalla recitazione. Diversi dialetti si incontrano dolcemente e sembrano essere in grado di raddoppiare la forza del linguaggio. I dialoghi, le musiche, i toni accesi dei volti e della scenografia come un pennello impazzito schizzano un colore nuovo, del tutto personale all'autore, immergendo gli spettatori in un turbine di commozione e di risate.
Il film deve essere visto.