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"A l'attaque"
"A l'attaque"

14.06.2001 - Autore: Valeria Chiari
Due autori cinematografici decidono di lanciare una sfida a se stessi scrivendo un film politico. Attraverso numerose difficoltà e ripensamenti la sceneggiatura riesce ad andare avanti raccontando la storia di una famiglia e delle difficoltà finanziarie per mantenere il loro garage.
Gigi e Jean-do sono cugini e riparano le auto; Lola vedova del fratello di Gigi le rende belle e brillanti mentre il nonno si occupa del bambino di Lola cantandogli a gran voce canzoni rivoluzionarie italiane; Marta, moglie piuttosto insoddisfatta di Gigi, gestisce invece la parte amministrativa del garage. Insieme a loro vivono Vanessa, amica di Martha e Lola, che insieme al suo fidanzato intellettuale Mouloud vende fiori al mercato. Lintera famiglia lavora dodici ore al giorno per riuscire a pagare le rate del mutuo del garage ma purtroppo una grande multinazionale minaccia lesistenza dellazienda. Rifiutandosi di lasciarsi vincere, i nostri eroi imbracceranno il fucile e trionferanno. Proprio come nelle favole.
Il giudizio
Tra musiche rubate ai film di Charlie Chaplin e canzoni partigiane si sviluppa una storia tra il farsesco e il buffonesco, in una moderna Commedia dellArte, con dialoghi brillanti e battute sagaci. Un momento per sognare un mondo migliore in cui pur con pessimi presupposti i risultati sono immancabilmente positivi con il trionfo del lieto fine
In sintesi
Una famiglia allargata in cui ogni componente combatte per la sussistenza dellaltro, in una benefica lotta contro il potere di pochi per gli ideali di molti.
Il commento
Il film di Robert Guédiguian sembra fare il verso al suo precedente La ville est tranquille raccontando una storia di gente semplice con divertita ironia, mescolando alla realtà dura e a volte impietosa una costante atmosfera di sogno e di aspirazione al bello che riscalda il cuore. Il ricco perde e il povero vince. La giustizia trionfa e anche lamore. E quello che vorrei fosse la vita ha detto il regista. Un film nel film, raccontato anche attraverso i due autori che tentano con i loro dialoghi a volte persino surreali, di rendere credibile una storia che non lo è mai, ma che proprio con il suo modo di costruirsi attraverso il miraggio di una realtà sognata da tutti, riesce ad acquistare magicamente plausibilità.
Il cast è formato dagli attori di sempre che seguono il regista fin dai suoi primi passi. Una tribù straordinaria che assicura la verve e la spigliatezza necessaria, sempre convincenti e appassionanti. Quasi ci fanno desiderare di diventare anche noi garagisti combattenti contro lingiustizia e il potere di pochi.