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Zathura

Nel sottoscala di casa due fratellini trovano un misterioso gioco in scatola chiamato "Zathura" e vengono catapultati in un'avventura spaziale fatta di meteoriti, astronavi e robot impazziti

Zathura: Un'avventura Spaziale

12.04.2007 - Autore: Adriano Ercolani
Id. Usa, 2005
Di Jon Favreau;
con Johan Bobo, Josh Hutcherson, Dax Shepard, Kristen Stewart, Tim Robbins


I due fratellini Danny (Johan Bobob) e Walter (Josh Hutcherson) decisamente non stanno attraversando un buon periodo: i genitori si sono appena separati, loro padre è sempre indaffarato per lavoro, e la sorella maggiore Lisa (Kristen Stewart) è troppo impegnata con la sua adolescenza per stargli dietro. I due non vanno neppure troppo d’accordo tra di loro, a causa della differenza d’età e delle rivalità che ne conseguono. Quando però nel sottoscala Danny trova un misterioso gioco in scatola chiamato “Zathura”, i tre fratelli giocandoci vengono catapultati in un’avventura spaziale fatta di meteoriti, astronavi, robot impazziti e alieni grossi come lucertoloni giganti. In mezzo a mille sorprese e pericoli, Danny e Walter dovranno contare sulla propria unione per torvare la forza di tornare a casa…

Se si scorrono i credits di questo fantasy le premesse per aspettarsi un “filmone” ci sarebbero tutte: il testo originale da cui il film è stato tratto è di Chris Van Allsburg,  lo stesso che ha già regalato al cinema due successi commerciali come “Jumanji” (id., 1995) e "Polar Express" (id., 2004); la sceneggiatura è stata adattata dal grande David Koepp, mentre alla regia è stato chiamato l’attore/regista Jon Favreau che aveva sbancato i botteghini americani con “Elf” (id., 2003). Nel cast tecnico figurano poi pezzi grossi come Guilermo Navarro alla fotografia, John Debney alle musiche e J. Michael Riva alle scenografie.

Ebbene, pur mettendo insieme tali “pezzi pregiati”, il risultato che ne è scaturito è alquanto deludente: oltre che essere piuttosto scontato nella trama e nei suoi risvolti, “Zathura” sembra poi essere infarcito di una retorica vagamente moralistica nel delineare il rapporto tra i due giovani protagonisti; l’approfondimento psicologico dei personaggi principali è praticamente nullo, per cui ciò a cui assistiamo è in linea di massima scontato se non fastidioso. Anche nella sua confezione meramente cinematografica il lungometraggio non possiede nessuna spinta  verso il coinvolgimento dello spettatore: la regia di Favreau è tanto asettica quanto poco fantasiosa, e soprattutto i due piccoli protagonisti non funzionano. Se da sempre i bambini chiamati a recitare hanno incontrato le simpatie del pubblico, c’è da ammettere che questa volta la scelta di casting è risultata assolutamente inappropriata: Johan Bobo e Josh Hutcherson non possiedono neppure quella naturalezza e spontaneità che dovrebbe appartenere alla loro giovane età; l’unica cosa che sanno fare è sbraitare in maniera petulante, e risultare quindi antipatici per tutta la durata della pellicola.

C’è poco altro da aggiungere su questo maldestro e noioso “Zathura”: come opera di fantasy non lasca certo il segno, e come favoletta per piccini in cerca di emozioni e triti insegnamenti è ancor peggio…
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