A meno che non viviate sulla luna, avete sentito nominare la Ferrante Fever, termine coniato per definire l'enorme successo internazionale dei romanzi del ciclo “L'amica geniale” di Elena Ferrante. Ora da quei best seller è stata tratta una serie co-prodotta da Rai, Wildside, Tim Vision e dalla rete via cavo americana HBO, la stessa dietro a The Young Pope. E alle redini del progetto troviamo Saverio Costanzo, regista di Hungry Hearts, La solitudine dei numeri primi e della serie In Treatment.
L'amica geniale è una produzione di grande respiro, lontana dagli standard della fiction e ben più in linea con quelli della nuova televisione italiana vista finora principalmente su Sky e Netflix. Il merito va a Costanzo e ai suoi collaboratori, tra cui gli sceneggiatori Francesco Piccolo e Laura Paolucci. Con un assist di Elena Ferrante in persona.
“Il mio coinvolgimento è merito di Elena Ferrante, che ha suggerito il mio nome ai produttori”, racconta Costanzo in occasione della conferenza stampa di presentazione della serie, i cui primi due episodi sono stati proiettati a Venezia. “Ho letto la tetralogia, ma non avevo mai pensato di poterla realizzare. Quando mi hanno chiamato per propormi la serie non ho esitato un secondo”. Questo perché “Un regista deve capire se il cuore del racconto somiglia a quello che può fare. Sin dai primi libri ho sentito che tra me ed Elena c'era una condivisione di idee, un'ostinazione alla ricerca anche pericolosa di una verità drammaturgica”.
La serie, pur raccontando il passato del nostro Paese, ha più di un legame con il presente. “Lavorando alla serie mi sono accorto che il deus ex machina che fa partire la storia è una maestra. Si può dire che una maestra ti cambia la vita”. Una saga, dunque “profondamente politica”, quella pensata da Ferrante. “Ti accorgi del valore dell'educazione, della conoscenza, e, attraverso i sentimenti, ti accorgi che stai guardando un'opera profondamente contemporanea, e azzardo a dire politica nel senso più sentimentale del termine”.
Piccolo interviene per parlare del livello di coinvolgimento di Elena Ferrante nel processo di scrittura. “Abbiamo lavorato a stretto contatto, e ancora non la conosciamo pur avendola frequentata”, afferma della scrittrice, così riservata che non si conosce la sua vera identità. “Possiamo definirla un sorvegliante della trasposizione dei suoi libri. Pian piano, nel carteggio mail con Saverio, si può vedere come si sia sciolta, aderendo sempre più a quello che stavamo scrivendo. Aveva una chiara idea della trasposizione cinematografica di un testo e grande fiducia in Saverio”.
“Quando si ha per le mani una storia così coerente”, conclude Costanzo, “il lavoro del regista è molto semplice. Sapevo esattamente cosa dovevo cercare. Dove Elena non arrivava con le descrizioni, arrivava a me e ai lettori a un livello più spirituale. Quando ho scelto le quattro attrici protagoniste, avevo chiarissimo in mente che erano loro perché sapevo cosa dovevo trovare. Questo merito va alla coerenza dei personaggi del romanzo”.
L'amica geniale arriverà su Rai 1 il 30 ottobre. La prima stagione sarà costituita da otto episodi che adatteranno il primo romanzo della serie.