Tra le molte novità presentate al Roma Fiction Fest c'era anche Case Histories, miniserie in sei puntate prodotta per BBC1, tratta dai romanzi di Kate Atkinson (in Italia è possibile trovare Casi dimenticati e Un colpo di fortuna) e adattata per il piccolo schermo da Ashley Pharoah (creatore di Life on Mars).
Il protagonista, il detective Jackson Brodie, è il tipico antieroe: l'intero dipartimento di polizia di Edimburgo lo ritiene un "wanker", non certo un complimento se avete un dizionario di inglese a portata di mano; e la moglie, da cui è divorziato, crede sia un irresponsabile che pensa solo al suo lavoro. I due hanno una figlia che in più di un'occasione, malgrado la giovane età, si troverà a bilanciare l'infantile ostilità dei suoi genitori. Per non farsi mancare nulla Brodie è anche un fumatore incallito (ma fa molto jogging) e un distratto seduttore.
I casi con cui ha a che fare sono vari: dalla banale ricerca di un gatto, Brodie passerà a quella ben più impegnativa (soprattutto emotivamente) di una bambina scomparsa. Un cold case, come vengono definiti nei dipartimenti di polizia: la piccola è infatti sparita nel nulla trenta anni prima lasciando le sue sorelle senza una tomba su cui piangere. Il detective sente particolarmente il caso anche a causa della sua storia personale: da bambino Jackson ha perso sua sorella, trovata senza vita in un fiume. Il ricordo di quel tragico giorno attraversa, sottoforma di flashback, l'intera serie. Il dolore per questo terribile lutto rende il suo personaggio molto empatico con i suoi clienti (alcune volte somiglianti quasi a pazienti che aspettano di essere curati) che cadono istantaneamente vittime del suo fascino e della sua intelligenza.
La narrazione procede in maniera corale. Le puntate non si chiudono all'interno del singolo episodio ma lasciano lo spettatore in attesa di nuove verità e colpi di scena. Le storie dei vari personaggi si intersecano alla perfezione in un meccanismo narrativo altamente sofisticato. L'intera serie è stata girata nella splendida cornice di Edimburgo che anche topograficamente, con la sua struttura a più livelli, sembra rispecchiare l'intreccio nato dalla penna di Kate Atkinson (che ha vissuto a lungo nella capitale scozzese). Jason Isaac, che già aveva interpretato Jacskon Brodie nell'audio libro dei romanzi della Atkinson, è perfetto nei panni del detective e sembra del tutto riabilitato dopo una parte cosi "pesante" come quella di Lucius Malfoy nella saga di Harry Potter.
La miniserie non fa gridare al miracolo, ma ecco che, se messa a confronto con un qualsiasi prodotto nostrano di prima serata, il suo valore cambia. Senza strafare Case Histories è quanto dovremmo aspettarci da una produzione del genere: una regia impeccabile con qualche slancio cinematografico, attori di primissimo livello a prescindere dal ruolo interpretato e un testo accattivante e mai noioso grazie al buon lavoro di adattamento di Ashley Pharoah. Case histories è un ottima serie soft thriller (anche se non mancheranno elementi gore) che guarda a un pubblico perlopiù femminile (vedi il bel Isaac molto spesso a torso nudo) ma che può incontrare i favori di un audience più vasto grazie alla minuziosa costruzione narrativa e a uno humor intelligente e mai banale.


NOTIZIE
Un caso da ricordare
Case Histories ha molto da insegnare alla nostra TV seriale. La BBC confeziona un prodotto in sei puntate accattivante e senza sbavature

10.10.2011 - Autore: Giacomo Cannelli