

NOTIZIE
Ultima pallottola
In onda il 24 e il 25 febbraio in prima serata su Canale 5, il film "Ultima pallottola" racconta le settimane di ricerche incessanti che portarono i Carabinieri di Genova ad individuare e arrestare il killer seriale.

12.04.2007 - Autore: Teresa Manuela Plati
"Ho preso l'Intercity in direzione Venezia. Poco dopo ho notato una donna nello scompartimento di prima classe, Non la conoscevo. Quando si è diretta in bagno l'ho seguita, ho aperto la porta con una chiave tripla. La donna si è messa ad urlare. Le ho messo la giacca che aveva con sé sulla testa e le ho sparato un colpo alla nuca. Sono salito in treno con l'intenzione di uccideredi uccidere una donnanon so dire di più".
Lembo inquietante tratto dalla confessione di Donato Bilancia, il serial killer arrestato nel maggio del '98 a Genova, poi condannato a 13 ergastoli e oggi divenuto un film.
Lui, il killer ha infatti il volto del bravissimo Carlo Cecchi nel film tv "Ultima pallottola", liberamente ispirato alla vicenda di cronaca vera che sconvolse la Liguria per anni.
In onda il 24 e il 25 febbraio in prima serata su Canale 5, il film racconta le settimane di ricerche incessanti che portarono i Carabinieri di Genova ad individuare e arrestare il killer seriale.
"Ultima Pallottola" è, soprattutto, la storia di un capitano dell'Arma, Stefano Riccardi (Giulio Scarpati) e del suo faccia a faccia con lo spietato killer.
Ambientazioni noir e ritmo incessante, la regia è stata affidata a Michele Soavi ormai noto per avere firmato diversi horror d'autore: "Ho cercato di raccontare i profili dei due personaggi con una buona dose di romanzatura" ha detto "e alla stampa che solleva problemi legati al bollino rosso che impedisce la visione ai bambini, rispondo che è ovvio che non si tratta della favola di Bambi. Mi sembrano fuori luogo delle considerazioni di questo tipo visto che il soggetto del film è un assassino".
Il bene e il male dunque: il bene nella realtà ha il volto del Ten. Col. Filippo Ricciarelli.
E' lui che ha incastrato Donato Bilancia, "insieme alla sua squadra" come tenne a sottolineare subito dopo l'arresto.
Oggi il perugino laureato in Scienze Strategiche, si dimostra impressionato dalla straordinaria somiglianza fisica e, soprattutto interpretativa, di Carlo Cecchi che, non avendo potuto incontrare direttamente Bilancia, si è ispirato ai malvagi di Amleto e Shakespeare, persone complicate che si trasformano in killer spietati.
Non da meno si è dimostrato Giulio Scarpati nei panni del Col. Riciarelli che ha commentato: "Oltre ad una diversità fisica il Colonnello è un uomo piuttosto alto il mio personaggio è più spigoloso. Soavi voleva tirare fuori da me un uomo ruvido, lucido, umano, ma calcolatore quanto il suo assassino. Un capitano in grado di pensare, agire e colpire a 360° senza trascurare nessun dettaglio: un vero lavoro di squadra che, all'altezza dei due coprotagonisti, hanno i volti di Max Mazzotta (Kochiss), Nino D'Agata (Sandokan) e Fausto Paravidino (Johnny).
Le attese, le crisi, le sconfitte, l'insopprimibile voglia di ricominciare, di lottare fino al drammatico epilogo tra il killer e i suoi inseguitori.
Il bel film di Soavi si chiude sugli sguardi stanchi, increduli degli inseguitori impressi sulla sua telecamera consci di avere risparmiato una pallottola, ma non l'ultima.