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Torna "Le ali della vita" - 2a parte
Nella nuova serie di "Le ali della vita", melò e giallo si amalgamano in un'operazione che fonde diversi elementi accostando temi ardui come la malattia mentale ed il riscatto sociale, buoni sentimenti e colpi di scena (si vedranno nella seconda puntata).

12.04.2007 - Autore: Adele de Gennaro
Nella nuova serie di Le ali della vita, melò e giallo si amalgamano in unoperazione che fonde diversi elementi accostando temi ardui come la malattia mentale ed il riscatto sociale, buoni sentimenti e colpi di scena (si vedranno nella seconda puntata). In questa serie spiega il regista Stefano Raeli i ruoli sembrano quasi rovesciati, sarà proprio Rosanna la più contraria ad un eccesso di bontà nei confronti di Fabrizio che, tra laltro, sembra un minorato mentale ma non lo è. Non penso di aver offeso qualcuno parlando di disagi psichici anche perché poi si scopre che la condizione del ragazzo è frutto di un trauma, non di lesioni interne. Quanto allo stile narrativo della seconda serie, Reali rifiuta la definizione di melò. Il paragone con Matarazzo afferma è più giusto per la prima serie. Questa volta la storia ha subìto una netta evoluzione e non credo che si possa parlare di melò in senso stretto, semmai come cerniera di congiunzione: in \"Le ali della vita 2\" ci siamo rifatti a due film molto diversi tra loro, Anna dei miracoli e Doppio taglio. Comunque non dimentichiamo che Matarazzo ha diretto film che negli anni 60, quando il biglietto costava 35 lire, incassavano 4 miliardi...
In ogni caso, piaccia oppure no, è lemergente Pier Luigi Coppola (24 anni, lo ritroveremo anche nella nuova fiction di Raiuno Studenti) la sorpresa di questo film, una scelta di cui Reali va molto orgoglioso. Il regista, infatti, ha sempre avuto fiuto nel lanciare nuovi talenti e va ricordato che fu proprio Reali a dare il primo ruolo da protagonista di una fiction a Raoul Bova. Pier Luigi Coppola, che in Tv ha esordito con Un posto al sole e Un medico in famiglia, rende molto credibile il suo personaggio e non nasconde che sia stato un ruolo faticoso. Per questo ruolo mi sono preparato a lungo con la consulenza di una psichiatra afferma ma sono stato anche aiutato dalla mia esperienza teatrale. Abbiamo lavorato molto sulla gestualità dei movimenti, ma senza trascurare la sensibilità interiore di Fabrizio. I complimenti gli sono arrivati anche dalla Ferilli, entusiasta di tornare in video con un personaggio così impegnativo. Rosanna è un esempio di coraggio e lealtà conferma- e a chi non piacerebbe un ruolo del genere? Anche Virna Lisi confessa con una punta di invidia scherzosa: Il personaggio di Sabrina è fantastico mentre sul mio ho dovuto lavorarci meno. Rispetto alla prima serie, dove ero un concentrato di perfidia, è stata una passeggiata. E per rivedere Virna Lisi in Tv non dovremo attendere molto: a dicembre tornerà protagonista in La memoria e il perdono, un Tv movie di Raiuno sul dramma dei desaparecidos mentre per il cinema ha appena finito di girare lultimo film di Francesca Comencini Il più bel giorno della mia vita con Margherita Buy e Sandra Ceccarelli.