Regia: Omar Naim
Con: Robin Williams, Mira Sorvino, Jim Caviezel
In un ipotetico ma non specificato futuro la multinazionale della Zoe
Tech mette a disposizione dei cittadini più abbienti un avveniristico
microchip. Si tratta di un impianto che viene istallato ai bambini
ancora nel feto in grado di registrare come una telecamera, attraverso
gli occhi, l’intera vita di una persona. Dopo la morte il microchip
viene affidato ad un cosiddetto ‘montatore’ che selezionerà i momenti
più significativi, li accompagnerà con della buona musica e proietterà
il Rememory durante i funerali, come somma commemorazione del defunto.
Alan Hackman (Robin Williams)
è il miglior montatore sul mercato. Tutti lo vogliono perché oltre a
saper scegliere con grande intuito i momenti migliori, sa dimenticare
quelli peggiori senza lasciarsi coinvolgere. Ma un giorno, mentre sta
montando il Rememory di un alto funzionario della Zoe Tech, scopre
qualcosa che lo riguarda da molto vicino, e un senso di colpa
seppellito nella memoria riaffiora in superficie portandolo a compiere
frenetiche ricerche.
The Final Cut è il film esordio del regista Omar Naim,
che coltivava questo progetto fin dai tempi del college. Non resta che
chiedersi come sia riuscito, in così tanto tempo e con così tanta
dedizione, a portare a termine un film così sciatto. Un film di
fantascienza che manca completamente sia di fantasia che di scienza, un
film ignorante e arbitrario che osa toccare temi come quelli del
cervello e delle manipolazione della memoria trascurando candidamente
bioetica e neurologia. Non c’è ambientazione, non c’è trama, manca la
cognizione del soggetto, i personaggi sembrano burattini senza scopo,
privi di energia e di significato, gli spunti più interessanti sono
tutti sprecati, il messaggio del film è discutibile e confuso.
Naim racconta frammenti di vita dividendo tutto in buono e cattivo, e
il suo manicheismo è oltretutto banale. Non c’è alcuno sforzo di
immaginare una realtà diversa, una società futuribile, un nuovo
orizzonte tecnologico. Non si può fare un film con un’unica idea. Il
risultato è un pasticcio infantile e irrispettoso verso il genere della
fantascienza.


NOTIZIE
The final cut
Il film esordio del regista Omar Naim con un cast di prestigio (Robin Williams, Mira Sorvino, Jim Caviezel) non convince del tutto

12.04.2007 - Autore: Giulia Villoresi