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Stuart Little 2
Stuart Little 2

26.08.2002 - Autore: Adriano Ercolani
Di Rob Minkoff
Con Geena Davis, Hugh Laurie, Jonathan Lipnicki
Voci di Luca Laurenti e Paola Cortellesi
Usa 2002
La Trama Dopo le mirabolanti avventure del primo episodio, torna il giovane topolino Stuart (voce di Luca Laurenti), che ormai è entrato a far parte senza problemi della famiglia Little: gioca a calcio, va a scuola, studia e si diverte con i ragazzi della sua età. Il suo problema consiste però nel fatto che, essendo un topolino di dimensioni minuscole, non può fare le stesse cose che fanno gli umani, e soprattutto sente la mancanza di un amico delle sue stesse dimensioni. Loccasione per trovarne uno è quando Stuart salva dalle grinfie di un falcone la giovane Margalo (voce di Paola Cortellesi), un passerotto che immediatamente viene accettato con benevolenza in casa Little. Le cose però non sono come sembrano: seppur riluttante, Margalo è in realtà complice del falcone, e si insediata in casa soltanto per derubarla. Toccherà proprio a Stuart partire alla ricerca dellamica, scomparsa con lanello di mamma Little (Geena Davis).
Il Commento Di solito, quando un film non ci convince del tutto, è perché le premesse che vengono poste nella prima parte della pellicola non vengono poi sviluppate adeguatamente nella seconda parte. Molte opere che perciò partono bene finiscono per arenarsi a causa soprattutto di sceneggiature poco incisive o di altri difetti. Per quanto riguarda questo Stuart Little 2, il percorso è esattamente linverso: la prima parte della pellicola infatti piuttosto convenzionale e scontata, con personaggi troppo stereotipati anche per un film che punta ad un pubblico non certo adulto; continuare poi a vedere unattrice come Geena Davis che recita soltanto a mossette e vezzi è davvero imbarazzante. Ad un tratto però il film decolla, ed è proprio quando le vicende della famiglia si sottraggono e lasciano più spazio alle avventure di Stuart e Fiocco di Neve; da quel momento in poi Stuart Little 2 diventa una commedia divertente e molto ben dosata nei ritmi; merito sicuramente del regista Rob Minkoff, più avvezzo certamente a gestire delle situazioni da cartoon puro piuttosto che una commedia sdolcinata come linizio del lungometraggio. Alla fine perciò il risultato delloperazione è accettabile, anche se si nota sensibilmente appunto la differenza di stile e di intenti che esiste tra le due metà del film, e che divide il prodotto in due tronconi troppo eterogenei tra loro. Rimane però in conclusione una buona impressione del tutto, forse proprio perché le cose migliori, una volta tanto, le abbiamo trovate in coda e non in testa