Arriva nelle sale italiane, a partire dal 3 giugno, l’ultima attesa creazione del regista giapponese Katsuhiro Otomo. Il lungometraggio, dal titolo Steamboy, è ambientato nella metà del diciannovesimo secolo, nel periodo della Rivoluzione Industriale in Gran Bretagna, il paese dove questa ha avuto inizio. Il protagonista si chiama Ray Steam e vive con la sua famiglia, che annovera molti scienziati, nel cuore della campagna inglese. Il suo sogno è quello di diventare inventore, cosa per cui Ray Steam passa le sue giornate a progettare e realizzare creazioni.
Intanto in tutto il paese fervono i preparativi per l’inaugurazione della prima Esposizione Universale, allestita a Londra nel 1851, nella splendida cornice del Crystal Palace. Dal canto suo, Ray aspetta impazientemente il ritorno del padre Eddie e del nonno Lloyd, entrambi inventori, partiti per l’America. Un giorno, il ragazzo riceve una misteriosa sfera metallica inviatagli dal nonno. Poco dopo, due individui poco raccomandabili, inviati della Ohara Foundation, vengono a reclamarla. Il nonno torna giusto in tempo per impedire al nipote di cedere ai due lo strano oggetto, raccomandandogli di consegnarlo al più presto nelle mani di un tale Stephenson.
Inizia dunque la rocambolesca fuga di Ray a bordo del monociclo di sua invenzione. Tra colpi di scena, segreti svelati e scene d’azione altamente spettacolari, Ray conoscerà gli altri personaggi della pellicola: il grande scienziato Stephenson, accompagnato dal suo assistente David, Scarlet, la figlia viziata del ricchissimo Ohara (fondatore della Ohara Foundation) e Simon, il maggiordomo. Il padre svelerà a Ray che la sfera misteriosa è un contenitore di vapore compresso ad alta densità, che può generare un’energia di proporzioni incredibili. Il ragazzo si renderà così conto dell’immenso valore di ciò che custodisce. Naturalmente, non intendiamo svelarvi gli intrecci futuri e il finale.
Per realizzare il film, che unisce la grafica bi- e tridimensionale alla tecnologia digitale, ci sono voluti 10 anni. Costato 2,4 miliardi di yen (22 milioni di dollari), Steamboy è il film anime (i cartoni animati giapponesi) più costoso mai prodotto in Giappone. Per ricreare l’atmosfera dei tempi, Otomo e la sua équipe hanno trascorso dieci giorni in Gran Bretagna, tra Londra, Manchester (la città natale di Ray) e York (dove il gruppo ha visitato il Museo della Scienza e quello dei Trasporti).
Ricordiamo che la fama di Otomo è legata ad Akira (1988), film di animazione diventato ormai leggendario, tratto dall’omonimo manga da lui stesso creato. A suo tempo affascinò il pubblico grazie ad uno stile originale e ad una animazione innovativa. Per concludere, un po’ di storia. Nel 1711 l’inglese Thomas Newcomen inventò la prima macchina a vapore. Essa venne usata in principio per combattere il problema dell’allagamento delle miniere: il vapore serviva ad alimentare un motore che azionava una pompa che portava l’acqua in superficie.
Prima dell’invenzione di Newcomen, questo lavoro era svolto dai cavalli (di qui deriva l’uso del termine ‘cavalli’ per indicare la potenza di un motore). Nel 1775 un altro inglese, James Watt (1736-1819), progettò il motore che da lui prese nome. Più efficiente di quello di Newcomen, quest'ultimo era in grado di fornire energia alle navi a vapore e alle fabbriche. Ancora un inglese, Henry Maudslay (1771-1831), inventò poi, nel 1797, il tornio metallico che rese possibile la costruzione di motori di precisione. Dalla Gran Bretagna presto queste moderne invenzioni tecnologiche si diffusero in tutta Europa, nel Nord America e anche in Giappone.


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Steamboy
Creatura dello stesso autore del celebre 'Akira', sbarca in Italia 'Steamboy', il 'ragazzo a vapore'. Eroe coraggioso che lotta per garantire un futuro all'umanità.

19.05.2009 - Autore: Rossana Cacace