Stasera, Rai Movie propone uno degli ultimi film di Marcello Mastroianni, Sostiene Pereira di Roberto Faenza, classico del cinema italiano anni '90 tratto dal romanzo di Antonio Tabucchi. Ecco perché riscoprilo.
Il film. Lisbona, 1938. In pieno regime salazarista, seguiamo la vita del mediocre Pereira, direttore della sezione culturale di un piccolo giornale. Pereira vive immerso nella letteratura, parla al ritratto della moglie scomparsa ed è completamente scollegato dalla realtà opprimente del regime totalitario che attanaglia il Portogallo. Almeno finché non assume Monteiro Rossi (Stefano Dionisi), giovane mosso da ideali democratici che gli insegnerà a lottare per la libertà, recuperando la sua dignità perduta.
Dietro le quinte. Il film è l'ultimo di produzione italiana a essere stato interpretato da Mastroianni, morto l'anno dopo. Faenza ne scrisse la sceneggiatura insieme a Sergio Vecchio e allo stesso Tabucchi, che contribuì ai dialoghi. Ruggero Mastroianni, fratello di Marcello e uno dei più grandi montatori italiani, si occupò del montaggio, mentre le musiche sono del grande Ennio Morricone. Una confezione di lusso per un film di denuncia sulla dittatura che, pur essendo ambientato in Portogallo, ha non pochi spunti di riflessione sull'analoga storia del fascismo italiano.
Perché vederlo. Perché, come spiegato, si tratta di una delle ultime interpretazioni di Mastroianni e sicuramente tra queste è la più iconica. L'attore eccelleva nel ruolo dell'uomo comune, mediocre, coinvolto in una storia più grande di lui, e Sostiene Pereira ne è un esempio perfetto.
La scena da antologia. Il finale, con la presa di coscienza di Pereira. Il riscatto di un uomo comune che fa bene allo spirito.
I premi. Il film vinse un David (Marcello Mastroianni miglior attore) e un Nastro d'Argento (Migliore scenografia a Giantito Burchiellaro).
Dove e quando. Su Rai Movie alle 21:15.
Il film. Lisbona, 1938. In pieno regime salazarista, seguiamo la vita del mediocre Pereira, direttore della sezione culturale di un piccolo giornale. Pereira vive immerso nella letteratura, parla al ritratto della moglie scomparsa ed è completamente scollegato dalla realtà opprimente del regime totalitario che attanaglia il Portogallo. Almeno finché non assume Monteiro Rossi (Stefano Dionisi), giovane mosso da ideali democratici che gli insegnerà a lottare per la libertà, recuperando la sua dignità perduta.
Dietro le quinte. Il film è l'ultimo di produzione italiana a essere stato interpretato da Mastroianni, morto l'anno dopo. Faenza ne scrisse la sceneggiatura insieme a Sergio Vecchio e allo stesso Tabucchi, che contribuì ai dialoghi. Ruggero Mastroianni, fratello di Marcello e uno dei più grandi montatori italiani, si occupò del montaggio, mentre le musiche sono del grande Ennio Morricone. Una confezione di lusso per un film di denuncia sulla dittatura che, pur essendo ambientato in Portogallo, ha non pochi spunti di riflessione sull'analoga storia del fascismo italiano.
Perché vederlo. Perché, come spiegato, si tratta di una delle ultime interpretazioni di Mastroianni e sicuramente tra queste è la più iconica. L'attore eccelleva nel ruolo dell'uomo comune, mediocre, coinvolto in una storia più grande di lui, e Sostiene Pereira ne è un esempio perfetto.
La scena da antologia. Il finale, con la presa di coscienza di Pereira. Il riscatto di un uomo comune che fa bene allo spirito.
I premi. Il film vinse un David (Marcello Mastroianni miglior attore) e un Nastro d'Argento (Migliore scenografia a Giantito Burchiellaro).
Dove e quando. Su Rai Movie alle 21:15.
