Oggi è il ventesimo anniversario della morte di Stanley Kubrick, scomparso troppo presto il 7 marzo 1999. Continua perciò su Iris il ciclo a lui dedicato, con un altro suo grande classico: Arancia meccanica.


Il film. Alex (Malcolm McDowell) è la violenza allo stato puro. Teppista minorenne in una Londra di un futuro non troppo lontano, ruba, uccide, incendia senza paura, senza esitazioni né rimorsi. Ma un giorno la polizia lo cattura e lo mette nelle mani di uno scienziato che lo sottopone a un trattamento speciale, allo scopo di riabilitarlo...
Dietro le quinte. Tratto dal romanzo distopico di Anthony Burgess, Arancia meccanica è una riflessione “politica, sociologica, filosofica”, che, come spiega Kubrick, funziona anche a un livello “onirico e psicologico-simbolico”. Per ottenere questa qualità onirica, Kubrick girò con obiettivi molto ampi. McDowell gli diede una mano anche a definire l'aspetto delle uniformi dei Drughi e si impegnò al punto da graffiarsi una cornea, perdendo temporaneamente la vista da un occhio, pur di girare la scena della “Cura Ludovico”.


Perché vederlo. Ancora adesso il film è un vero pugno nello stomaco, una proiezione aberrante di una società futura che sembra sempre più vicina.
La scena da antologia. La violenza domestica al ritmo di “Singin' in the Rain”.
Dove e quando. Su Iris (canale 22) alle 21:00.