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Stasera in TV, 30 marzo: Demi Moore molestatrice in Rivelazioni - Sesso è potere

Michael Douglas stavolta diventa vittima di un caso controverso quanto esplicito di abusi sul posto di lavoro.

30.03.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
Nel 1994 fece scalpore un tale rovesciamento di uno schema consolidato e abituale, quasi quanto vedere la malia seducente di Demi Moore scatenarsi ai danni di un impotente Michael Douglas: le star del Rivelazioni - Sesso è potere di Barry Levinson (già Oscar nel 1989 per Rain Man - L'uomo della pioggia).

Il film. Chi detiene il potere può permettersi qualsiasi cosa, a prescindere dalle regole, indipendentemente dal sesso anagrafico. Così sembra pensarla Meredith Johnson,donna rampante, bella, scaltra e arrivista, che ha appena scavalcato l'ex collega ed ex amante Tom Sanders nella corsa al successo e che sembra decisa a dimostrargli che è lei, ora, a dirigere il gioco. Tom vede traballare tutto il suo mondo, dal lavoro agli affetti, trovandosi inoltre costretto a dover dimostrare la propria innocenza.



Dietro le quinte. Michael Douglas perché considerato troppo vecchio per il ruolo e Demi Moore, scelta solo dopo il rifiuto di Michelle Pfeiffer e la gravidanza che impedì ad Annette Bening di esserci, hanno davvero rischiato di non essere i protagonisti del film. Ma in fondo lo stesso Levinson venne scelto (preferendolo ad Alan J. Pakula) dopo che le classiche 'divergenze creative' con l'autore Michael Crichton fecero rinunciare il regista scelto inizialmente, Milos Forman. Interessante ricordare che il poster del film venne ritirato dagli autobus di Liverpool perché troppo sessualmente allusivo (e incoerente con la campagna locale per la sicurezza delle donne sole costrette a prendere il bus di notte). Merita una menzione anche il sacrificio di Caroline Goodall, che si ruppe una spalla scivolando in casa propria, ma filmò le ultime scene del film imbottendosi di antidolorifici e rinunciando alla fasciatura.

Perché vederlo. Per la bellezza magnetica dei due protagonisti, Michael Douglas e Demi Moore,  per la firma di Michael Crichton sul romanzo originario, di cui il film di Levinson è adattamento. A suo modo un film politico più che provocatorio (o provocante), in grado di offrire allo spettatore un plot dinamico seppur patinato e in un certo senso superficiale. L'attenzione estetica di quegli anni è evidente sullo schermo e nelle intenzioni, ma resta coerente con il tema trattato, come anche l'utilizzo degli effetti specili della ILM legati al mondo della realtà virtuale. Un thriller infuocato sostanzialmente efficace e decisamente molto esplicito.



La scena da antologia. Quella più hot, ovviamente, addirittura definita "torbida" da qualcuno. Di certo quella intorno alla quale ruota tutta la vicenda e che anche i più agguerriti detrattori del film si son ritrovati a seguire con il fiato sospeso, chi con invidia, chi per sdegno. Eppure, è nella discussione successiva, con gli avvocati delle due parti, intorno a un tavolo, che scopriamo la 'versione di Demi' e che molti punti di vista si rovesciano di nuovo.

I Premi. Furono solo Paul Attanasio (scelto come Sceneggiatore dell'anno dal London Critics Circle) e Michael Douglas (Modern Master Award del Santa Barbara International Film Festival) a festeggiare, visto che la affascinante e onnipresente Demi Moore non vide concretizzarsi nessuna delle due nomination raccolte ai MTV Movie Awards: per l'Attrice più attraente e il Miglior cattivo.

Dove e quando. Alle 23.30 su Rete 4, canale 4 del digitale terrestre e della piattaforma satellitare TivùSat.