Siamo abituati a pensarlo come un terribile horror partorito dalla regia di Gore Verbinski. Invece The Ring, film del 2002 dopo il quale chi l’ha visto non ha più guardato un oggetto comune come la videocassetta con la stessa tranquillità di prima, è un adattamento del film giapponese firmato da Hideo Nakata che a sua volta prende ispirazione dal romanzo dello scrittore giapponese Koji Suzuk. Nel cugino a stelle e strisce, il terrore rimane invariato e la pellicola si sceglie un’eroina come Noemi Watts, qui ancora non troppo famosa.
Il film. Inquietante, con momenti che citano alcuni horror di successo per il grande pubblico e le sue screaming queens come Scream, The Ring è stato un ampio successo di pubblico. Esso racconta l’orribile ricerca della giornalista Rachel Keller (Naomi Watts) per scoprire quale forza oscura ha ucciso la nipote. Sarà un viaggio cupo nelle possessioni e nelle violenze di un’entità chiamata Samara.
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Dietro le quinte. Interessante il lavoro di marketing fatto intorno all’universo di The Ring. Negli easter eggs del film è possibile visualizzare una copia del filmato che causa la morte di tutte le vittime del film. E durante la sua visione lo schermo si blocca e il filmato va visto fino alla fine. Paura eh?
Perché vederlo. Per avere paura, banalmente, o per riscoprire un horror classico, lineare, dove però i riferimenti alla cultura giapponese non sono del tutto assenti, perché il remake è molto fedele alla struttura narrativa originale.
La scena da antologia. Sicuramente quella nella quale Samara esce dallo schermo durante il video mortifero. Qui sta una delle intuizioni del remake che coinvolge anche la riflessione sui mezzi di informazione e di intrattenimento di massa come strumenti potenti di propagazione del bene quanto del male.
Premi. Agli Mtv Awards del 2003, premio al Miglior cattivo a Daveigh Chase.
Dove e quando. Lunedì 27 giugno su Paramount Channel alle ore 23:00.