Ci sono figure spaventose radicate nel folklore americano che le generazioni precedenti si tramandano di padre in figlio, di cultura in cultura e che spesso hanno lo scopo di funzionare da deterrente per l’educazione dei più piccoli. La paura del mostro serve per allontanare un comportamento sbagliato, un pericolo che si teme, una minaccia imminente. Insomma, spesso è un antidoto al rischio e all'improvvisazione.
Tra le tante figure mitologiche c’è quella del Boogeyman, un cugino del nostro uomo nero, che l’horror prodotto da Sam Raimi riabilita per un film che vuole essere moderno ma parlare allo stesso tempo di paure ataviche come quella dell’ignoto.
L’intuizione del film è proprio quella di mettere a confronto un adulto con le sue paure di bambino, tra realtà e finzione. L’horror è un thriller psicologico che pur avendo attirato la curiosità di molti spettatori non ha convinto del tutto la critica perché lascia anche numerosi buchi nella sceneggiatura di partenza. Il film di Stephen Kay è un horror con troppi cliché ma che comunque avrà modo di inquietarvi e distrarvi.
Tra le tante figure mitologiche c’è quella del Boogeyman, un cugino del nostro uomo nero, che l’horror prodotto da Sam Raimi riabilita per un film che vuole essere moderno ma parlare allo stesso tempo di paure ataviche come quella dell’ignoto.
L’intuizione del film è proprio quella di mettere a confronto un adulto con le sue paure di bambino, tra realtà e finzione. L’horror è un thriller psicologico che pur avendo attirato la curiosità di molti spettatori non ha convinto del tutto la critica perché lascia anche numerosi buchi nella sceneggiatura di partenza. Il film di Stephen Kay è un horror con troppi cliché ma che comunque avrà modo di inquietarvi e distrarvi.
Il film. Un giovane giornalista è tormentato dalla visione di incubi che vedono protagonista un boogeyman, un uomo nero che lo spaventa e lo minaccia quando spegne la luce. La figura sarebbe secondo Tim anche l’omicida del padre scomparso anni prima. Consigliato dal suo psichiatra, Tim decide di tornare nella casa di infanzia per affrontare tutte le sue paure ma lì comincia a incontrare di nuovo il Boogeyman dei suoi incubi. Con una soluzione narrativa basica – buio e luce – salvezza e pericolo, spazi temporali non meglio definiti, il regista Kay gira un film che ruota intorno a un’idea molto semplice e forse un po’ troppo striminzita per un lungometraggio.
Dietro le quinte. Il film ha avuto due sequel nel 2008 e nel 2009.
La scena da antologia. La scena in cui il mostro si presenta al motel dove riposano Tim e la fidanzata.
Perché vederlo. Abbastanza terrorizzante da valere una prima visione e anche una seconda.
Dove e quando. Alle ore 21:25 su Italia 2.