Stasera, Paramount Channel propone un classico del cinema di Oliver Stone, JFK – Un caso ancora aperto, a pochi giorni dall'anniversario della morte di Kennedy (il 22 novembre). L'occasione perfetta per riscoprire una pietra miliare del cinema di inchiesta americano.
Il film. La storia, vera, è quella di Jim Garrison (Kevin Costner), procuratore distrettuale di New Orleans che si convince dell'esistenza di una cospirazione per uccidere Kennedy e del fatto che Lee Harvey Oswald (Gary Oldman) fosse soltanto un capro espiatorio. Le indagini lo portano a scoprire che proprio a New Orleans un gruppo di uomini si sarebbe riunito per decidere i termini dell'assassinio del presidente, e una “gola profonda” di Washington (Donald Sutherland) lo avverte come la cospirazione raggiungesse i vertici di FBI, CIA, servizi segreti, mafia e del complesso militare-industriale e fosse nata dalla volontà di JFK di porre termine al conflitto in Vietnam e sciogliere la CIA.
Dietro le quinte. Stone comprò di tasca sua (per 250 mila dollari) i diritti del libro di Jim Garrison, “On the Trail of the Assassins”, e in seguito lo incontrò di persona e lo tempestò di domande per tre ore, rimanendo colpito dalla dignità e coerenza dell'uomo. Stone non era interessato a realizzare un film sulla vita di Garrison, ma uno che trattasse la cospirazione intorno alla morte di Kennedy, creando così un “contro-mito” per combattere il “grande mito” creato dalle indagini inaccurate della Warren Commission. Così, il regista acquistò anche i diritti del libro di Jim Marr “Crossfire: The Plot That Killed Kennedy” e, non contento, incaricò la neo-laureata a Yale Jane Rusconi di guidare un gruppo di ricercatori e scoprire il più possibile sull'attentato a Kennedy. Stone scrisse quindi la sceneggiatura insieme a Zachary Sklar, editor dei libri di Garrison e Marr, con in mente modelli come Z, l'orgia del potere di Costa-Gavras e Rashomon di Kurosawa. Le riprese dell'attentato si svolsero nei posti in cui era realmente accaduto, Dealey Plaza e il Texas School Book Depository di Dallas, La produzione dovette pagare una somma sostanziosa al Dallas City Council per avere il permesso di girare in Dealey Plaza (e Stone ebbe solamente dieci giorni a disposizione per le riprese), e dovette sborsare altri 50 mila dollari per il privilegio di piazzare Kevin Costner, armato di fucile, alla finestra dalla quale Oswald aveva presumibilmente sparato al presidente.
Perché vederlo. Perché non solo JFK è un'opera monumentale, nata dal perfezionismo di un grande regista politico, ma anche perché si tratta di un film d'inchiesta appassionante e di un legal thriller che vi terrà col fiato sospeso per tutta la sua durata. Quando un film di 189 minuti riesce a fare questo, allora siamo di fronte a un capolavoro. E poi c'è un cast che include gente come Costner, Oldman, Sutherland, Joe Pesci, Kevin Bacon, Vincent D'Onofrio, Jack Lemmon, Sissy Spacek, Walter Matthau, Tommy Lee Jones, John Candy...
La scena da antologia. L'apertura del film, con il video girato da Zapruder che si fonde con la ricostruzione di Stone dell'attentato, una serie di filmati storici che ricostruiscono la controversa presidenza Kennedy e il discorso di addio del presidente Eisenhower, che avvertì la nazione del sorgere del complesso militare-industriale.
I premi. Su otto candidature, solo due Oscar tecnici a fotografia (Robert Richardson) e montaggio. Golden Globe alla migliore regia.
Dove e quando. Alle 23:00 su Paramount Channel (canale 27).
Il film. La storia, vera, è quella di Jim Garrison (Kevin Costner), procuratore distrettuale di New Orleans che si convince dell'esistenza di una cospirazione per uccidere Kennedy e del fatto che Lee Harvey Oswald (Gary Oldman) fosse soltanto un capro espiatorio. Le indagini lo portano a scoprire che proprio a New Orleans un gruppo di uomini si sarebbe riunito per decidere i termini dell'assassinio del presidente, e una “gola profonda” di Washington (Donald Sutherland) lo avverte come la cospirazione raggiungesse i vertici di FBI, CIA, servizi segreti, mafia e del complesso militare-industriale e fosse nata dalla volontà di JFK di porre termine al conflitto in Vietnam e sciogliere la CIA.
Dietro le quinte. Stone comprò di tasca sua (per 250 mila dollari) i diritti del libro di Jim Garrison, “On the Trail of the Assassins”, e in seguito lo incontrò di persona e lo tempestò di domande per tre ore, rimanendo colpito dalla dignità e coerenza dell'uomo. Stone non era interessato a realizzare un film sulla vita di Garrison, ma uno che trattasse la cospirazione intorno alla morte di Kennedy, creando così un “contro-mito” per combattere il “grande mito” creato dalle indagini inaccurate della Warren Commission. Così, il regista acquistò anche i diritti del libro di Jim Marr “Crossfire: The Plot That Killed Kennedy” e, non contento, incaricò la neo-laureata a Yale Jane Rusconi di guidare un gruppo di ricercatori e scoprire il più possibile sull'attentato a Kennedy. Stone scrisse quindi la sceneggiatura insieme a Zachary Sklar, editor dei libri di Garrison e Marr, con in mente modelli come Z, l'orgia del potere di Costa-Gavras e Rashomon di Kurosawa. Le riprese dell'attentato si svolsero nei posti in cui era realmente accaduto, Dealey Plaza e il Texas School Book Depository di Dallas, La produzione dovette pagare una somma sostanziosa al Dallas City Council per avere il permesso di girare in Dealey Plaza (e Stone ebbe solamente dieci giorni a disposizione per le riprese), e dovette sborsare altri 50 mila dollari per il privilegio di piazzare Kevin Costner, armato di fucile, alla finestra dalla quale Oswald aveva presumibilmente sparato al presidente.
Perché vederlo. Perché non solo JFK è un'opera monumentale, nata dal perfezionismo di un grande regista politico, ma anche perché si tratta di un film d'inchiesta appassionante e di un legal thriller che vi terrà col fiato sospeso per tutta la sua durata. Quando un film di 189 minuti riesce a fare questo, allora siamo di fronte a un capolavoro. E poi c'è un cast che include gente come Costner, Oldman, Sutherland, Joe Pesci, Kevin Bacon, Vincent D'Onofrio, Jack Lemmon, Sissy Spacek, Walter Matthau, Tommy Lee Jones, John Candy...
La scena da antologia. L'apertura del film, con il video girato da Zapruder che si fonde con la ricostruzione di Stone dell'attentato, una serie di filmati storici che ricostruiscono la controversa presidenza Kennedy e il discorso di addio del presidente Eisenhower, che avvertì la nazione del sorgere del complesso militare-industriale.
I premi. Su otto candidature, solo due Oscar tecnici a fotografia (Robert Richardson) e montaggio. Golden Globe alla migliore regia.
Dove e quando. Alle 23:00 su Paramount Channel (canale 27).