Un film biografico che però racconta una storia molto particolare, atipica, non tanto per il suo contenuto ma perché coinvolge due figure storiche della psicoanalisi. Carl Gustav Jung e la psicoanalista russa Sabina Spielrein. In Prendimi l’anima di Roberto Faenza è infatti raccontato il rapporto d’amore, anzi prima di tutto il rapporto terapeutico tra l’uomo e la donna realmente esistiti. La pellicola è uscita nel 2002.
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Il film. Prendimi l’anima parte da punto di vista esterno e contemporaneo per addentrarsi nella storia d’amore tra i due studiosi. Marie e Fraser, i protagonisti della prima parte del film, stanno facendo entrambi una ricerca sulla vita della psicoanalista russa Sabina Spielrein.
I due ricostruiscono insieme la vita di Sabina, a partire dal suo ricovero a Zurigo nel 1904 per una grave forma di isteria. Qui la paziente conosce il giovane medico Carl Gustav Jung, che mettendo in pratica i nuovi metodi di psicoanalisi sviluppati da Freud, riuscirà a guarirla. E dopo la cura però i due saranno travolti da una storia d’amore la cui realizzazione si rivelerà poi molto difficile. Le parti di Carl Gustav Jung e di Sabina Spielrein sono rispettivamente interpretate dagli attori Iain Glan (Il Trono di Spade) ed Emilia Fox.
I due ricostruiscono insieme la vita di Sabina, a partire dal suo ricovero a Zurigo nel 1904 per una grave forma di isteria. Qui la paziente conosce il giovane medico Carl Gustav Jung, che mettendo in pratica i nuovi metodi di psicoanalisi sviluppati da Freud, riuscirà a guarirla. E dopo la cura però i due saranno travolti da una storia d’amore la cui realizzazione si rivelerà poi molto difficile. Le parti di Carl Gustav Jung e di Sabina Spielrein sono rispettivamente interpretate dagli attori Iain Glan (Il Trono di Spade) ed Emilia Fox.
Dietro le quinte. Il film è soprattutto un biopic raffinato che prova anche a spiegare al grande pubblico il difficile tema della psicoanalisi. Un esempio del livello alto del ragionamento è l’inserimento nel film del quadro di Gustav Klimt Giuditta II usato per spiegare la visione di Sabina sui concetti di Eros e Thanatos.
Perché vederlo. Per conoscere una storia nascosta della quale Faenza racconta l’aspetto più passionale e tormentato.
La scena da antologia. Uno dei primi momenti di contatto tra Jung e la sua paziente in una dolce scena al ristorante. Sabina è tenera e indifesa, mentre Jung prova a supportarla senza illudere le sue aspettative d’amore carnale.
Premi. Premio Flaiano per il miglior film a Roberto Faenza.
Dove e quando. Sabato 12 novembre alle ore 02:00 su Canale 5.