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Robbie Williams: "Swing when you're winning"
Robbie si mette alla prova interpretando canzoni di mostri sacri della musica, da Frank Sinatra a Duke Ellington, da Nat King Cole a Cole Porter...

19.05.2009 - Autore: Alessandra Caputo
Esordisce nel panorama musicale ancora adolescente nei primi anni 90 cantando e ballando con i Take That, raggiungendo i vertici delle classifiche e registrando il tutto esaurito ai concerti. I continui litigi con i membri del gruppo e soprattutto con il management, che gli aveva imposto la tipica etichetta della boy band, gli fanno tirare fuori il suo vero carattere, tutta la sua ribellione e la sua voglia di verità. Nel luglio del 95 si allontana dallacclamata teen band e sulle note di Freedom 96, rivisitato successo di George Michael, si propone al mercato internazionale semplicemente come Robbie Williams, artista solista. Attraverso questa canzone Williams vuole mettere in piazza il suo spirito ribelle e tutto il suo carisma, lasciandosi alle spalle le false ipocrisie dei Take That. Quello che seguirà saranno tre album: Life Thru A Lens (1997), Ive Been Expecting You (1998), Sing When Youre Winning (2000), venti milioni di dischi venduti, un duetto con Kylie Minogue nella canzone Kids e lultimo - in ordine di tempo - Swing When Youre Winning dove lex Take That si mette alla prova interpretando canzoni di mostri sacri della musica, da Frank Sinatra a Duke Ellington, da Nat King Cole a Cole Porter, da George Gershwin a Dean Martin e Bing Crosby.
Lalbum, uscito a metà novembre, è stato lanciato nel mercato natalizio preceduto dal singolo Somethin Stupid, canzone scritta da Carson Parks e originariamente interpretata da Frank Sinatra e da sua figlia Nancy, che nel 1967 raggiunse la prima posizione della chart americana. Robbie la ripropone in un duetto con Nicole Kidman. Un brano romantico, dolce, dal ritmo leggero, accompagnato da un video investito dalla censura di sessanta secondi nei principali network televisivi britannici perché giudicati sessualmente troppo espliciti (episodio non nuovo a Williams, che era stato già precedentemente criticato per leccessiva violenza di alcune scene del video Rock Dj). Atmosfere retrò, classici dellera swing americana, un tributo agli anni 50, 60 e soprattutto a tre nomi leggendari: Frank Sinatra, Dean Martin e Sammy Davis Jr. Robbie realizza così un progetto che aveva in mente da tempo, la pubblicazione di un album che raccoglie le sue più grandi passioni e che gli sta dando modo di dimostrare al pubblico di sapersi destreggiare con una musica daltri tempi creandone un suono attuale. Unica traccia inedita è I Will Talk And Hollywood Will Listen, un brano dai toni un po drammatici e malinconici, inserito come prima traccia quasi per introdurre allascolto di questo lavoro.
La sequela di classici contenuti nellalbum sono stati suonati con laiuto della London Session Orchestra e di diversi musicisti come Harold Jones, batterista della Count Basie Orchestra, Pete Christlied e Bill Miller, pianista ottantaquattrenne che accompagnò Sinatra in On For My Baby. Robbie interpreta tutte le canzoni in maniera impeccabile. A cominciare da Mack The Knife, canzone che era stata cantata da Louis Armstrong, Ella Fitzgerald e Frank Sinatra, seguita da Do Nothin Till You Hear From Me. Si lascia andare al ritmo di Straighten Up And Fly Right scritta da Nat King Cole e Irving Mills e alla musica da tip tap di Mr. Bojangles, vecchia interpretazione di Sammy Davis Jr. e Nina Simone. Le dolci note del pianoforte suonato da Bill Miller introducono e accompagnano One For My Baby. Si passa da Aint That A Kick In The Head ad Have You Met Miss Jones, canzone scritta da Lorenz Hart e Richard Rodgers, che era stata cantata da Sinatra, contenuta anche in The Bridget Joness Diary Soundtrack. Chiude questa raccolta di successi dei classici della musica americana Beyond The Sea, pezzo scirtto da Charles Trenet e Jack Lawrence.
A colpire sono soprattutto gli innumerevoli duetti, oltre a quello con la Kidman in Somethin Stupid, Robbie canta virtualmente con The Voice Frank Sinatra in It Was A Very Good Year; nella simpatica Things insieme allattrice Jane Horrocks; con il comico americano Jon Lovitz in Well, Did You Evah; con il fraterno amico Jonathan Wilkes in Me and My Shadow e con il tenebroso attore Rupert Everett in They Cant Take That Away From Me. Con questo album Robert Peter Williams si distacca dalla sua veste comune di cantante pop/rock, imbattendosi in un sound che probabilmente raggiungerà un pubblico più attento e adulto di quello che lo segue normalmente, attratto ancora dal suo bel faccino e dalle sue movenze accattivanti. Unimmagine dalla quale lui ha sempre voluto staccarsi.